Rifugio Boè


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Rifugio Boè a Col Turond


Tutte le informazioni sul Rifugio Boè a Col Turond

Benvenuti nel rifugio Boè della SAT di Trento. Il gestore Lodovico Vaia, guida alpina e maestro di sci e la sua famiglia è lieto di accogliervi nel magnifico paesaggio lunare dell'altipiano del sella.



Rifugio Boè a Col Turond



Al centro del Gruppo Sella in un ampio e arido pianoro dall'aspetto "lunare" sorge il Rifugio Boè. Anche questo come tutti i primi rifugi sorti nelle Dolomiti fu costruito da una sezione del DOAV nel lontano 1898. Fu la sezione di Bamberga ad erigerlo, in muratura e con un ampia veranda; era noto come Capanna di Bamberga al Boè.



Devastato nel corso della Prima Guerra mondiale nel 1921 passò alla SAT insieme ad altri 13 rifugi del DOAV: la SAT nel 1924 lo rese nuovamente agibile col nome di Rifugio Boè. Negli anni successivi il rifugio fu ampliato in più occasioni con l'aggiunta di vari corpi ora in muratura ora in legno. Dal 1992 il rifugio è stato dotato di un impianto sperimentale per il trattamento e la depurazione biologica delle acque reflue a cura del Servizio Opere igienico sanitarie della Provincia autonoma di Trento.



Come arrivare al Rifugio Boè a Col Turond

• Raggiungere l'autostrada A22 e percorrerla fino al Km 53 imboccando l'uscita Chiusa, ValGardena. Seguire la statale della Val Gardena fino al Passo Sella, al bivio proseguire verso il Passo Pordoi. Dopo aver preso la funivia del Sass Pordoi o aver seguito il sentiero 627, si prosegue per lo stesso fino al Rifugio Boe'.

• Raggiungere l'autostrada A22 e percorrerla fino all'uscita Egna, Ora. Seguire la statale SS48 delle Dolomiti fino al Passo Pordoi. Dopo aver preso la funivia del Sass Pordoi o aver seguito il sentiero 627, si prosegue per lo stesso fino al Rifugio Boe'.



Itinerari e sentieri nei pressi del Rifugio Boè a Col Turond

Facile: passeggiata
Dalla funivia del Passo Pordoi al Rifugio Boè. Raggiungete col la macchina il Passo Pordoi, prendete la funivia e dopo aver raggiunto il Sass Pordoi seguite il sentiero 627 fino al rifugio. Dal Sass Pordoi si scende per un dislivello di circa 100 metri e poi il sentiero rimane in quota.


Medio: itinerario Val Lasties
Dalla zona del Pian Schiavanéis al Rifugio Boè. Salendo da Canazei al Passo di Sella, poco dopo il bivio con la diramazione per il Passo Pordoi, si apre a lato della strada un'incantevole radura dove sorgono lo storico Rifugio Monti Pallidi e il Rifugio Schiavanéis. Pian Schiavanéis, a un'altitudine di 1850 metri, è luogo tra i più fotografati delle Dolomiti. Obbligato punto di sosta, tanto sono invitanti e spettacolari gli scorci sui due grandi blocchi del Gruppo di Sella: il Piz Ciavàzes a sinistra e il Sass Pordoi a destra. Tra queste due fortezze naturali, anch'essa naturale e per di più docile, sale la larga Val Lasties. Tutti lo sanno, pochi ci vanno. Dallo spiazzo sì prende subito il sentiero n. 647 che sale nella bassa macchia sino alla prima scarpata rocciosa che costituisce uno dei tanti scalini, più larghi che alti, in cui digrada la valle. La traccia porta verso destra, prossima ai neri e micidiali paretoni del Sass Pordoi, scavalca un torrente e, con qualche zig zag sui nudi pendii, entra nel fondo del vallone che s'adagia nel magnifico Pian del Siella (m 2292). La Torre del Siella, grandiosa e misteriosa, domina e sorveglia. Sino a qua, si può prendere anche un altro bel sentierino che si stacca più avanti, sulla strada per il Passo di Sella, proprio là dove un deciso tornante più si avvicina all'estremo spigolo destro del Piz Ciavàzes, sotto la famosa via di Abram; quest'altra traccia taglia lo zoccolo del Piz Lasties e, all'inizio dell'estate, prevede l'attraversamento un po' avventuroso, ma affascinante, delle acque copiose di un torrente di sgelo. Dal Pian del Siella si procede lungo un desolato ripiano e si attacca un secondo gradino che conduce al Pian de Roces (m 2472). L'ambiente è selvaggio, grande, silenzioso: verso sera s'intravvedono i camosci riposarsi con calma sulle balze erbose prossime alla Torre di Roces. Dal Pian de Roces s'infila verso nord un vallon-cello di neve o roccette. Il sentiero svolta ancora ripetutamente senza alcuna difficoltà e perviene a una piccola e più alta conca. Si continua a destra per comode roccette articolate sino ad uscire, lentamente, sull'altopiano, dove s'interseca la pista proveniente dalle Mèsules e dal Rifugio Pisciadù. Si seguono le numerose segnalazioni che portano verso destra, sorpassano la Forcella dell'Anter-sass (m 2830) e il piacevole dosso del-l'Antersass (m 2906, improvviso colpo d'occhio sulla vicina Torre Berger e sull'impressionante Val de Mesdì), per giungere infine ai lastroni di neve o detriti sui quali sorge il Rifugio Boè (m 2871, ore 2,45). Dal rifugio è possibile salire in un'oretta a quel che resta della cima del Piz Boè (m 3151, facile). Oppure si può traversare in lungo e in largo (ma senza allontanarsi dai sentieri!) l'altopiano superiore del Sella, raggiungendo altri rifugi o la stazione superiore della funivia Passo Pordoi-Sass Pordoi. La cosa migliore, alla fine, è di ritornare lungo il medesimo itinerario di salita. La Val Lasties, nel tardo pomeriggio, non è avara di luci, sentimenti e oramai rari silenzi alpini.


Difficile: ferrata Mesules
La nostra proposta per il percorso difficile, adatto solo ed esclusivamente a persone esperte e munite di attrezzatura idonea, è la via ferrata delle mesules. Dal passo sella si segue il sentiero 649 fino all'attacco della ferrata sito a metri 2290. dall'attacco al piz selva il tempo di percorrenza è di circa 3h. da qui al rif.boè si segue prima il sentiero 649, poi il 666 e infine il 647. L'attraversata dell'altopiano del sella e di circa 2.30h.



Servizi e prezzi del Rifugio Boè a Col Turond


- Listino prezzi sul sito ufficiale: https://www.rifugioboe.it