Volterra nel IV secolo a.C si mise in luce per la produzione delle
urne funerarie in tufo o alabastro
gessoso. Di lunghezza circa 60
centimetri, decorate su tre
lati, portano la figura del defunto
sul coperchio; le scene scolpite
narrano la partenza del morto, il
viaggio nell'aldilà ed episodi di miti
greci ed etruschi. Le figure rappresentate sui coperchi
si distinguono per un forte realismo ed è raffigurata la testa più grande e
sproporzionata rispetto al resto corpo. Tra le
varie urne in terracotta è meritevole di segnalazione
quella detta "dei coniugi",
dai volti molto espressivi. È
conservata, con altre 600 urne, al Museo
Guarnacci.
Voletta (Il popolo delle urne) La città etrusca di Velathri in seguito Volaterrae romana, si sviluppa sulla sommità di un
colle che domina le valli dell'Era e del Cecina, a pochi chilometri
dal mare. Un
altro esempio di città che accomuna caratteristiche di due civiltà.
Nata su un insediamento villanoviano, si ingrandì col tempo, fino a divenire nel IV secolo a.c., di
una superficie di 116 ettari, con 30.000 abitanti. Entrata
nell'orbita romana nel 260 a.c., è conosciuta soprattutto per la produzione
di urne cinerarie, oltre che di
ceramiche e di bronzetti.
Della struttura primitiva del VII-VI secolo
a.c. restano sull'acropoli i
residui di due templi a pianta
rettangolare di età ellenistica e di una cisterna romana del periodo augusteo. La robusta cinta
muraria comprende due porte: nella parte meridionale la
monumentale porta all'Arco, costruita nel III
secolo a.c.,
coperta da un arco alto 7,50
metri e lungo più di otto
metri; la parte esterna è decorata da tre
teste umane illeggibili. La
porta Diana, nella parte settentrionale, di analoghe dimensioni è priva dell'arco. Resti di
un altro tempio sono
visitabili nei pressi del complesso
termale e al teatro di età romana del I
sec. d.C. Il teatro scavato sul fianco della collina, conserva intatte parti del
palcoscenico e il portico retrostante ornato da
colonne corinzie, inglobato successivamente nelle
terme. Le necropoli di queste zone hanno
restituito tombe di diversi tipi e di
epoche diverse.
Tombe da Principi Nei pressi di Quinto Fiorentino gli
Etruschi nel
VII-VI secolo a.C costruirono tre grandi
tombe a tumulo. La
più grande, soprannominata " della Montagnola",
ha un diametro di circa 70 metri e un corridoio
non coperto lungo 14 metri, dal quale si
può accedere alla camera sepolcrale interna circolare, con volta sorretta da un pilastro
centrale in blocchi di tufo.
Il resto della costruzione è costruito in
calcare e pietre di arenaria.
Fiesole (La città tra due colli) Fiesole, costruita su due colli
panoramici che dominano le valli
dell'Arno e del Mugnone, nei pressi di Firenze, possiede una grande area archeologica,
comprendente i resti delle mura di origine tardoetrusca del III
secolo a.c. La
città fu sovrastata successivamente dalla
creazione della colonia di Firenze.
Il perimetro murario, si estende per due
chilometri e mezzo ad est dell'abitato. Al termine
dell'area archeologica fra i due
colli è posizionato il tempio etrusco,
originariamente in
stile tuscanico, con colonne lisce, con base e capitelli
di origine dorica e con cella
centrale con a fianco da due corridoi
laterali che si affacciano su di una terrazza; il
tempio, raggiunto da una
scalinata nella sua parte più alta, ha
restituito ricche decorazioni
architettoniche.
All'inizio del I secolo
a.c., il tempio venne distrutto e
successivamente ricostruito aggiungendo dei gradini e
un pronao colonnato anteriore
e una stanza laterale per il ricovero dei
pellegrini chiamata stoà.
in età imperiale il tempio venne ancora
restaurato con la successiva collocazione di tre monumenti onorari. A questo periodo risale anche la costruzione
del complesso termale con tre
piscine e un porticato coperto e del
teatro, costruito sulla parte orientale
del colle di San Francesco, in
parte poggiato al pendio e in parte
sostenuto colonne, che
proseguono anche sotto le gradinate,
diviso in quattro settori,
che possono essere raggiunti dal portico colonnato
superiore; poteva ospitare 3.000
spettatori.
Gli scavi hanno
restituito inoltre iscrizioni, stele, urne,
sculture, ritratti imperiali, ceramiche e
materiali vari, esposti nel Museo
Archeologico.
Culla dell'arte
Il cinema e la televisione italiana negli ultimi anni ha utilizzato
spesso la Toscana per l'
ambientazione delle scene, sfruttando le sue colline morbide ornate
dai cipressi, i campi fertili, le ville,
i casali. E' interessante dunque visitare passo passo la regione partendo dal valico appenninico
della Osa al Mar Tirreno. Da sempre
zona di passaggio tra la Padania e il mare, la Lunigiana è una
terra dove le colline sono
boscose, folte di castagni e in antichità
riserve di caccia.
Pontremoli (Aspra Lunigiana) Pontremoli, in provincia di Massa
Carrara nella zona in cui torrente
Verde confluisce nel fiume Magra, sorge il capoluogo della Lunigiana.
Stazione sulla via Francigena,
raccoglie antiche testimonianze storiche quali il castello
del Piagnaro, soprannominato così per le lastre di ardesia, denominate
"piagne": in posizione dominante sulla collina tra i due torrenti, sovrasta il
borgo che si sviluppa in stretti
viottoli, con le abitazioni coi tetti
in ardesia. Numerose le
chiese: la cattedrale barocca,
con il campanile costruito su una torre
trecentesca; S. Francesco, sulle
rive del torrente Verde,
con il belllissimo campanile romanico; la SS.
Annunziata, appena fuori dal centro,
con a fianco l'ex convento degli
Agostiniani, con due affascinanti chiostri
del '400.
Volterra (Di balza in balza) Il profilo della città di Volterra in provincia di Pisa si sviluppa in un paesaggio
di collinecolor creta con fenomeni franosi e di smottamento del
terreno. Sono le conosciutissime "balze" che hanno sempre frenato la
crescita dell'abitato. Volterra è ancora racchiusa dalle
sue mura medioevali,
ridimensionate rispetto a quelle
dell'etrusca Velathri,
che si sviluppavano per circa dieci chilometri
contenenti anche i campi coltivati e i corsi d'acqua per garantire
l'approvvigionamento alle popolazioni
anche durante i periodi bellici. Centro
della città è la piazza dei Priori, tra le più importanti piazze
medioevali d'Italia. Di forma
quadrangolare, è dominata dall'imponente palazzo
dei Priori con alla destra il palazzo Vescovile e la zona absidale del
duomo, e di fronte il palazzo Pretorio.
Il palazzo dei Priori, iniziato
nel 1208 e finito di costruire nel 1257, è il più
antico palazzo municipale della regione.
Costituito da un'imponente torre
merlata a forma di pentagono a doppio ballatoio,
ha la facciata ornata da eleganti
bifore. Il palazzo Pretorio di fronte, del XIII secolo, ha
al suo interno la torre del Podestà o
del Porcellino, così detta per una
statuetta dell'animale posizionata su di una
mensola di pietra. Il palazzo
Vescovile, a fianco del palazzo dei
Priori, era anticamente un granaio pubblico.
Il duomo di Volterra, costruito su di
un edificio preesistente, risale al XIII
secolo ed è attribuito a Nicola Pisano.
La facciata romanica a tre
spioventi in mattoni di cotto, è aperta nella parte
alta da un ampio rosone. Gli
spioventi sono addobbati da archetti ciechi;
il portale è contornato da decorazioni
marmoree. L'interno è stato
trasformato, fina lla cancellazione di ogni traccia della primitiva
chiesa.
Conserva però molte opere d'arte,
tra cui il ciborio di Mino da Fiesole e
l'affresco "Arrivo
dei Magi" di Benozzo Gozzoli. Di fronte al duomo,
è situato il battistero ottagonale del XIII secolo, con
soffitto e cupola progettata dal
Brunelleschi. All'interno fonte
battesimale di Andrea Sansovino del 1502.
La Rocca Nuova,
commissionata da Lorenzo il Magnifico nel 1472, domina la città,
ed è costruito quale fortezza quadrangolare con gli angoli
contornati da torri circolari, al
centro della quale sorge il la torre circolare.