La Festa del Calderone che si svolge ogni anno ad Altopascio unisce elementi
religiosi a prelibatezze
gastronomiche. Altopascio, intorno all'anno Mille, era un
punto di sosta e di ristoro sulla strada
che condiceva a Roma.
Alcuni
religiosi provenienti da Lucca decisero allora di
fondare l'Ordine degli Ospedalieri,
e fecero costruire un luogo in cui i viandanti
potessero riposare e rifocillarsi. Il
"calderone" era una grande
pentola nella quale i frati preparavano
la minestra da distribuire ai pellegrini.
La festa, ricordata anche dal Boccaccio nel Decamerone, ricorda, il giorno di San
Jacopo, 25 luglio, il
periodo medioevale con distribuzione di grand piattoni di
pastasciutta e buon vino distribuito a
tutti. Si narra che fu proprio San Jacopo
a salvare Pistoia dalle
velleità di conquista saracene. Da allora la città
onora il santo con vero e proprio programma di
festeggiamenti.
Da citare tra gli altri, la Giostra dell'Orso:
un torneo cavalleresco all'interno del quale i
concorrenti cercano di colpire un bersaglio a
forma di orso, che è l'animale presente sullo stemma di Pistoia. Una
processione di personaggi in
costumi quattrocenteschi precede la gara,
alla quale partecipano tre cavalieri per
rione (i rioni sono 4),
indicati dalle insegne araldiche: Porta
San Marco, col Leon d'oro, Porta
Carratica, col Drago, Porta Lucchese, col
Cervo Bianco, e Porta al Borgo, col
Grifone. I cavalieri si sfidano
due a due: si parte da un bersaglio e bisogna colpire quello da cui è partito
l'avversario. Il vincitore è proclamato
"Speron d'oro" di
Pistoia.