Sagra del Ciambellino


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Sagra del Ciambellino


sagra del ciambellino

La sagra del ciambellino nacque nel periodo di Pasqua del 1968 quando alcuni ragazzi se ne andarono, di casa in casa, a chiedere un contributo in ciambellini, per organizzare una festa. Nessuno aveva ben chiaro in mente che cosa fare e come organizzare e, a distanza di decenni, nessuno si ricorda più il perché.

«Si diceva che i ciambellini di Rigomagno erano i meglio di tutti...»

«I nostri ciambellini si meritavano una festa...». Ma in fondo il motivo più probabile si può riassumere con uno spontaneo quanto eloquente : «tanto per fa’ qualcosa...»

Da allora a Rigomagno la domenica in albis è festa. E qui occorre fare una precisazione per spiegare che quando si dice che quella domenica è festa significa che non è una domenica normale, ma che è festa per davvero.



Per la domenica in albis, infatti, si invitavano i parenti, tornava chi se ne era andato dal paese per cercare fortuna, e ci si incontrava nelle piazze.

Cosa sono i ciambellini?
Il ciambellino è un dolce dalla forma di ciambella del diametro di circa venti centimetri, presente sulle tavole dei popoli senesi, aretini della Valdichiana. Un tempo durante la festa alcuni banchi che formavano un mercatino e un cantastorie raccontava delle avventure di Nicche (famoso brigante della Valdichiana), mentre un collaboratore vendeva, per pochi soldi, la canzone (un fogliettino di carta, piegato in due, con su scritto il testo della storia).

Insomma una sana, povera, piccola sagra di paese che aveva luogo nei giorni in cui si festeggia il Santo Patrono. Finita la miseria, con l'avvento delle automobili e la tv, finì anche la festa. La sagra che il gruppo di giovani inventò, cambiava radicalmente dalla vecchia festa della domenica in albis a Rigomagno. Rispetto alla primodiale festa, al posto del cantastorie, venne chiamata la banda di Bettolle e da allora c'è sempre stata una banda di paese a fare un po' di rumore di sottofondo ai discorsi di sempre: «Ma chi si vede...» «O allora?». Una festa d'altri tempi.



PROGRAMMA DI MASSIMA DELLA FESTA

VENERDÌ
ore 21.00 – L’Angolo del Ghiotto
serata informalmente culturale con “inzuppata” di Ciambellino d.o.c.r. (denominazione di origine controllata rigomagnese)

SABATO
ore 20.00 L’Angolo del Ghiotto
serata formalmente gioiosa... e gustosa con la presenza garantita del mitico Ciambellino di Rigomagno
– “il Giubba” e la Rina in cucina (garanzia di cena sopraffina)

“la magna carta” prevede:
– Crostino nero e bruschetta all’olio extra vergine di Rigomagno
– Pici (fatti a mano dal Giubba personalmente uno per uno) alle briciole
– Maialino allo spiedo con insalata biologica (noi si concepisce solo quella)
– Ciambellino (sul quale non si può scherzare)
Tutto compreso (naturalmente col vino bono) 25 euro – prenotazione obbligatoria

DOMENICA
Ore 10 - Santa Messa con Benedizione Ciambellino
Ore 15.00 - Distribuzione gratuita del Ciambellino
Ore 16.00 – Il premiato gruppo “Gli Amici di’ Chianti” intrattiene i popolani con lazzi scherzi e canti, come si faceva una volta in campagna

Ore 16.30 - Merenda in piazza con prodotti sani e genuini
Per tutto il pomeriggio negli antichi forni a legna del borgo, si cuociono i Ciambellini

ore 20.00 L’Angolo del ghiotto:
“Cena del dì di Festa” che consiste in:
– Affettati del contadino con pane casereccio e bruschetta all’Olio di Rigomagno
– Pasta al forno “alla maniera della Rina”
– Tasca di Chianina con ripieno di spinaci dell’orto
– Ciambellino con Vinsanto riserva specialissima
Tutto compreso (ovviamente c’è anche il vino delle feste) 25 euro – prenotazione obbligatoria