Pompei


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Pompei



Pompei

Cittadina della Campania in provincia di Napoli, con 12.655 abitanti, situata a 14 m di altezza sulle pendici del Vesuvio, nella piana del fiume Sarno a Est dell'antica città.

Il territorio comunale, ampio 12,4 kmq, conta 25.700 abitanti (20.366 nel 1991).

Urbanistica e Monumenti. Notevole il santuario della Madonna del Rosario edificato da A. Cua (sec. XIX), poi ampliato (sec. XX). A sinistra della facciata si eleva il campanile di A. Leonori.

Storia. La città antica di Pompei fu fondata (secc. VIII-VII a. C.) da un gruppo di popolazioni osche, quindi (secc. VI-Va. C.) fu dominio etrusco e greco (474-425 a. C.) fino a che passò in potere dei Sanniti (fine sec. V) che la ricostruirono e l'ampliarono. Dopo la vittoria romana (310 a. C.) divenne città alleata di Roma fino alla seconda guerra punica. Assediata da Silla (89 a. C.) per essere insorta durante la guerra sociale, divenne colonia romana (80 a. C.) con il nome di Colonia Cornelia Veneria.

Fiorente centro commerciale e industriale, fu colpita (62 d. C.) da un grave terremoto da cui riuscì a riprendersi: ma nel 79 fu completamente distrutta da un'eruzione del Vesuvio, descritta da Plinio il Giovane e nella quale morì anche Plinio il Vecchio.

Scavi Archeologici. La prima esplorazione della città antica di cui già precedentemente erano stati ritrovati alcuni edifici e iscrizioni, si ebbe nel 1748 sotto Carlo di Borbone. Nel 1860 G. Fiorelli iniziò gli scavi sistematici e anche il restauro scientifico, che andò con il tempo sempre più perfezionandosi permettendo la ricomposizione di tutti gli elementi architettonici e delle varie suppellettili e perfino dei giardini.

Si vanno inoltre praticando saggi stratigrafici per mettere in luce anche i resti più antichi. Rimane ancora da scavare circa 1/5 della città, che sorgeva su un contrafforte costituito da una colata lavica preistorica, in pendio da Nord a Sud con una fronte, a picco verso il mare. La cinta muraria abbraccia un'area di mq 662.684 a forna di poligono irregolare con otto porte. Le mura risalgono alla seconda metà del sec. VI a. C.; le torri e vasti tratti di cortina sono dell'ultima fase di costruzione, poco prima dell'ultimo assedio; l'aggere di rincalzo è di tipo italico.

Le arterie principali sono la via di Nola e la via dell'Abbondanza, da Est a Ovest, e la via di Stabia, da Nord a Sud presso la foce del Sarno era il porto-canale (il litorale era allora più arretrato di circa 1 km). Il foro principale (m 142 X 38), situato verso Ovest nella zona più pianeggiante, era chiuso al traffico dei carri e dominato a Nord dal tempio di Giove e a Ovest dal tempio di Apollo, impiantati già nella prima epoca sannitica.

La piazza èra prima circondata da pilastri di opera quadrata tufacea e poi, nel sec. II a. C., da colonne doriche e da un loggiato ionico. Intorno erano sistemati gli edifici religiosi (Capitolium, larario, tempio al Genio di Augusto), i mercati (macellum e mercato olitorio), gli edifici pubblici (basilica, comitium, curia, edificio di Eumachia, suggestum), due archi trionfali e varie statue onorarie.

nel foro minore, triangolare e circondato da un portico a colonne, sono i resti di un tempio dorico del sec. VI a. C., forse dedicato a Ercole. Accanto è il teatro grande, sorto nel sec. II a. C., ricostruito sotto Augusto, per circa 5000 spettatori, con grandioso quadriportico dietro la scena, trasformato sotto Nerone in palestra; l'odeon (sec. I a. C.), per 1500 spettatori. Alle spalle della cavea del teatro è situata una piccola palestra costruita dal questore sannitico Vibio Vinicio; mentre un' ampia palestra di età augustea con portici, natatio e viali alberati si trova presso l'anfiteatro.

Il culto di Iside si svolgeva in un tempio chiuso da mura, su alto podio, con ara a fianco delle gradinate, tempietto per acqua lustrale e sala di riunione. All'angolo Sud Est della città sorgeva l'anfiteatro, costruito nei primi anni della colonia romana, con scale a doppia rampa addossate esternamente. Oltre a molti bagni privati, c erano almeno tre terme pubbliche: le Stabiane (sec. II a. C.), quelle del faro (primi anni della colonia romana) con tutti gli impianti e la decorazione ben conservati, e le Terme centrali, iniziate poco prima dell'eruzione.

I quartieri di abitazione ci danno vari tipi di case: quello italico (secc. IV-III a. C.) con atrio tuscanico e facciate massicce (casa del chirurgo); quello di età ellenistica (secc. III-II a. C.) con portico intorno all'hortus, facciata con elementi architettonici, stanze della servitù, pareti stuccate e pavimenti a mosaico (case del Fauno, di Sallustio, del Labirinto, di Meleagro, ecc.); e infine quello di epoca imperiale (sec. I d. C.) con pareti finemente dipinte, giardini ornamentali, ballatoi, avancorpi, tramezzi leggeri con intelaiature lignee (case dei Vetti, degli Amorini dorati, del Poeta tragico, di Lucrezio Frontone, del Menandro, ecc.); a volte sono aggregate più case con vani di passaggio (case delle Vestali, dell'Ancora, di Castore e Polluce, del Citarista, ecc.).

Attraverso le pitture parietali si può seguire lo sviluppo del gusto decorativo, da quello semplice ellenistico a incrostazione (I stile), a quello architettonico del sec. I a. C. (II stile), a quello più schematico e di gusto egittizzante del III stile, fino a quello illusionistico ed esuberante del IV stile. Molte case avevano ricchi pavimenti a mosaico (celebre il mosaico ellenistico della casa del Fauno con la battaglia di Alessandro), altre presentavano pavimenti di marmi colorati (opus sectile) dell' età dei Flavi.

Con gli scavi sono venute in luce anche varie statue marmoree e bronzee che decoravano edifici pubblici e privati: l'Apollo Citaredo, l'Efebo, l'Artemide pompeiana, il Doriforo policleteo, e tutta una ricca serie di statuette ellenistiche (ermette, ornamenti di fontane e di giardini). Notevoli i ritratti di Livia e di altri membri della famiglia imperiale giulio-claudia e di cittadini pompeiani. Ma importante è soprattutto la conservazione dell' arredamento delle case: mobili, vasellame di bronzo e di terracotta, argenterie, vetri, gioieili; e così pure di iscrizioni, graffiti e insegne dipinte che offrono un vivace quadro della vita cittadina.

Ben conservate sono le botteghe lungo la via dell'Abbondanza; molte le cauponae o osterie, i thermopolia per la mescita di bevande, le bische (tabernae lusoriae), le stalle e le locande. Quasi tutte le tombe conservate sono di età romana e sono situate lungo la via dei Sepolcri; hanno grande varietà di tipi: a sacello, a tempietto, a colombario, a esedra, a triclinio, ecc. Delle tombe più antiche resta solo un piccolo gruppo sannitico (fine sec. IV - inizi sec. III a. C.).

Intorno alla città si stende una fitta corona di ville, da quelle di tipo rustico con ambienti disposti intorno a una corte scoperta, a quelle patrizie grandiose (ville di Cicerone, delle Colonne a mosaico, di Diomede, di Boscoreale: soprattutto celebre, per le sue pitture, la villa di Misteri).



Informazioni Utili :


Stato : Italia
Regione : Campania
Altitudine : 14 m s.l.m.
Superficie : 12,4 kmq
Abitanti : 27.500
Frazioni : Messigno, Pompei Scavi
Comuni Contigui: Sant'Antonio Abate, Santa Maria la Carità, Castellammare di Stabia, Scafati, Torre Annunziata, Boscoreale
CAP : 80040
Prefisso telefonico: 081
Nome abitanti : Pompeiani
Festa patronale: 08 Maggio
Santo Patrono : Madonna del Rosario
Feste e Sagre: -Maggio: Festa della Madonna del Rosario
-Marzo: "Giardini e semine", un percorso dall’Orto Botanico ai prati delle domus
-Aprile: Sapori & Saperi, kermesse dedicata ai prodotti tradizionali della Regione Campania
-Gennaio: Premio totò: la comicità è femmina
-Settembre: Fontanelle in festa (A Pompei con antichi mestieri e tammurriate)
-Dicembre: Pompeiexpò
-Marzo: Festival Internazionale di Pompei
-Luglio: Premio Giovanni Paolo II
-Maggio: Premio annuale di poesia Francesco Giuliano
-Maggio: Meeting Nazionale dei Giovani
-Dicembre: Premio Arte Citta’ di Pompei.
Giorno di Mercato: Sabato





Foto di Pompei

Panoramica del Paese I Faraglioni Calco vittime eruzione Pompei
Panoramica del Paese L'anfiteatro di Pompei

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