Città della Campania,
capoluogo di Provincia con 31.744 abitanti, situata a
351 m di altezza in una conca alle falde del Monte Vergine presso la riva
sinistra del fiume Sabato.
La città è
distinta in due quartieri: quello
vecchio, di tipo medievale,
con strade ripide e strette, sorge su un
breve terrazzo rialzato fra i torrente
San Francesco e Rigatore e s'addensa
intorno alla cattedrale (secolo XII,
rifatta nel XIX); quello nuovo, di
tipo moderno, con bei palazzi e
giardini si sviluppa sulla spianata
del terrazzo con propaggini verso est.
Stazione ferroviaria a 2,8 km dal centro
in congiunzione con la linea Napoli-Benevento,
con diramazioni per la Puglia e
la Basìlicata. Servizi pubblici
regolari di autobus per tutti i comuni
della provincia e per numerose altre
località.
Sviluppate sono le industrie enologica e
molitoria; fabbriche di cappelli di
feltro e di pannilani. Il territorio
comunale, di 30,4 kmq con 41.825 abitanti
(52.382 nel 1991), è intensamente
coltivato a vigneti e a cereali.
Storia. Antica città
degli Irpini (Abellinum)
poi colonia romana, sorgeva a 3 km
dall'attuale città. Sede vescovile nel
secolo V, dominio longobardo nell'VIII, fu
conquistata nel 969 dai Bizantini.
Ritornata presto dominio di Benevento,
distrutta da Ottone I, risorta nel secolo
XII, appartenne successivamente ai conti
di Conversano, di Catanzaro e dell'
Aquila (1143). Feudo poi dei del Balzo e
dei Filangieri, passò successivamente ai
Caracciolo, che dal 1589 la tennero, con
il titolo di principi di Avellino, sino
al 1844.
Nel 1820 da Avellino prese il via il moto
insurrezionale per la Costituzione.
Provincia di Avellino. Ampia 2801 kmq e con 464.904 abitanti (427.509
nel 1991), è divisa amministrativamente
in 120 comuni ed è in gran parte montuosa,
specie nella parte orient. Si producono
cereali, uva, olive, frutta (nocciole);
sviluppato l'allevamento suino e ovino ed
estesi i boschi. Il sottosuolo fornisce
zolfo.