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Venezia, il Carnevale



Carnevale di Venezia

Il Carnevale di Venezia, i carri veneziani

I veneti sono persone festanti che amano la tradizione. Lo provano i numerosi carnevali che rallegrano la regione: quello storico di Venezia, il "Bacanal del Gnoco" di Verona, e quello di Sappada, dove viene festeggiato un evento di origine talmente lontana da confondersi con i riti di evocazione della fertilità e di richiamo della primavera.

Il Carnevale
A Sappada in provincia di Belluno, viene rappresentato un Carnevale di montagna, con maschere in legno riccamente intagliato. Tipica maschera del Cadore è il "rollate", che veste con un pellicciotto di pelo di capra con cappuccio e goffi pantaloni di tela. Con una cintura di sfere di bronzo che contengono biglie in vita, in maniera tale che il suo rumoroso passaggio non resta inosservato. Il Carnevale di Sappada inizia tre domeniche prima del martedì grasso: la prima settimana viene celbrata la cosiddetta "domenica dei poveri", in cui le maschere rappresentano la situazione di chi vive nella miseria; la seconda è la "domenica dei contadini", che ricorda il mondo campagnolo; il giovedì grasso viene festeggiato con la sfilata dei carri e l'ultima giornata del Carnevale viene rappresentata la "domenica dei signori", con l'esibizione di maschere aristocratiche gran ballo in piazza.

Di particolare interesse è il Carnevale di Casale di Scodòsia durante il quale ogni famiglia, che nel corso del'anno, prepara i carri allegorici sfila per le vie del paese. Un tempo i carri venivano costruiti con legno, paglia, e muschio mentre oggi sono più sofisticati, di cartapesta e addirittura meccanizzati. La festa viene poi completata da sfilate di gruppi mascherati, da esibizioni di artisti di strada e spettacoli teatrali in dialetto.

Marostica
A Marostica si svolge una caratteristica partita a scacchi con pedine viventi, al Campo Grande della città, ossia la piazza principale della città, lastricata a gigantesca scacchiera, sulla quale le pedine si muovono in costume rinascimentale: re, regine, alfieri e cavalli sono uomini e donne abilmente abbigliate, le torri sono spostate da valletti. Le mosse sono annunciate da uno speaker nella lingua della Serenissima Repubblica di Venezia e sono ordinate dai due giocatori, il Bianco e il Nero, rivali in amore, a ricordo della leggendaria battaglia avvenuta nel 1454 fra i due amanti della bella Lionora, figlia del signore del Castello.

I due, non potendo sfidarsi a duello per una legge che proibiva l'uso delle armi all'interno della rocca, risolsero la faccenda con una partita a scacchi.

Il Palio di Feltre
A Feltre si svolge il famoso Palio addirittura dal 15 giugno 1404, quando la città chiese protezione a Venezia, grazie alla quale raggiunse la sua massima magnificenza. L'inizio del Palio viene affidato agli sbandieratori, poi sfila un grande corteo storico di personaggi in abiti di seta, con il Gran Consiglio dei Dieci e le corporazioni di Arti e Mestieri, carri allegorici e di gruppi di danza. Si arriva a piazza Maggiore, dove si svolge il gesto della consegna delle chiavi al rappresentante del Doge. I quattro quartieri storici danno inizio alle gare, che culminano con la corsa dei cavalli. Il Palio è vinto dal quartiere che accumula il maggior punteggio nelle competizioni.

Montegrotto Terme
Montegrotto Terme rivive tutti gli anni, la storia della contadina Berta la quale, nel 1085, donò alla moglie dell'imperatore Enrico IV di una matassa di filo sottile, da lei filato. L'imperatrice le diede come ricompensa con un pezzo di terra grande quanto poteva essere recintata da quel filo. Le altre contadine allora si portarono a loro volta dei doni all'imperatrice, che però li respinse dicendo: "Passato è il tempo che Berta filava", frase trasformata in un proverbio per indicare la mutevolezza della fortuna.