Palazzo Ducale


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Palazzo Ducale, Venezia



Palazzo Ducale a Venezia, la sede secolare del potere veneziano


Il Palazzo Ducale di Venezia, sede secolare del potere veneziano, ebbe una vita piuttosto difficile e densa di problematiche. L'edificio così come lo conosciamo noi, porta il segno chiaro dello stile gotico veneziano del trecento e del primo Quattrocento. Il palazzo mostra un aspetto leggero grazie ai porticati e le logge della parte inferiore.




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Il Palazzo Ducale, palazzo del potere veneziano, fu realizzato nel sito in cui oggi è previsto già nel secolo IX, per poi assumere l'attuale criterio stilistico, tipico del veneto-bizantino, soltanto dopo i vari rifacimenti intercorsi dopo gli incendi che più volte lo distrussero.


nel 1340, quando venne rifatta la Sala del Maggior Consiglio, venne anche realizzata l'attuale struttura, caratterizzata da una inversione dei pieni e dei vuoti, per cui la parte più leggera del palazzo è quella bassa, con i suoi porticati sormontati da logge, mentre la parte superiore è più pesante, essendo realizzata dal muro pieno aperto da finestroni.


La sensazione che il Palazzo Ducale trasmette è quella di estrema leggerezza, per la quale il palazzo, visto da lontano, pare ergersi direttamente dall'acqua. Un tempo al palazzo vi era la residenza del Doge, oltre ad essere la residenza del governo della Repubblica e palazzo di giustizia.


Palazzo Ducale era quindi la massima espressione della rappresentanza politica di Venezia, inglobando le più svariate funzioni del potere. Pertanto, l'aspetto estetico esterno, così come la cura degli interni, dovevano essere assolutamente splendidi, dimostranti la ricchezza e lo sfarzo.


Lavorarono alle opere del palazzo i maggiori scultori ed architetti del Trecento, Quattrocento e Cinquecento: di Bon a Tullio Lombardo, dai Dalle Masegne ad Antonio Rizzo, fino al Sansovino.


L'interno non è meno magnifico dell'esterso, con i suoi saloni abituati a fare da anticamera alle conversazioni di magistrati, delegazioni, politici stranieri , fino a giungere alla sala maggiormente spettacolare del complesso: la Sala del Maggior Consiglio, la più ampia, realizzata con pareti e soffitti completamente ricoperti di dipinti ed affreschi.


La Sala del Paradiso venne ricostruita dopo l'incendio del 1577, ove si riuniva il Maggior Consiglio, che comprendeva le maggiori cariche dello stato e dell'aristocrazia, ornata dalla tela più grande del mondo: il Paradiso del Tintoretto, dipinta tra il 1588 ed il 1594 e misurante 22 metri per 7.