Regione
dell'Italia meridionale, a statuto speciale,
ampia 25.709 kmq e con 4.680.715 abitanti (nel
2005; densità 182 ab./kmq), suddivisa in nove province (Palermo, Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Ragusa, Siracusa, Trapani) e 383
comuni; capoluogo Palermo (556.374 ab.). Consta dell'isola omonima
(25.426,2 kmq) e delle isole Eolie,
Egadi, Pelagie, Ustica e Pantelleria.
Confina a Nord con il Tirreno, a Est
con lo stretto di Messina e lo Ionio,
a Sud con il Canale di Malta e a Ovest
con il Canale di Sicìlia.
Il rilievo, a causa della uniformità
della struttura geologica (rocce
essenzialmente granitiche e metamorfiche)
delle due catene estreme dell' Appennino
Calabrese da una parte e dei monte
Peloritani dall' altra, è
considerato come la continuazione di
quello peninsulare. A Ovest dei monte
Peloritani, sul versante costiero
settentrionale, si elevano i monti Nebrodi,
formati da rocce arenacee e argillose, e
quindi, ancora più a Ovest, le Madonie,
costituite essenzialmente da rocce
calcaree.
Nella parte centrale dell'isola si
sviluppano in direzione Nordest i monti Erei,
di struttura calcarea, e nell'estremo
angolo sudorientale i monti Iblei,
di natura vulcanica. Fra le vette più
importanti sono: nei Peloritani, la Magna Grande (m 1374); nei Nebrodi,
il monte Sora (m 1847); nelle Madonie,
il Pizzo Carbonara (m 1977); negli
Erei, il monte Alterina (m
1194) e negli Iblei, il monte
Lauro (m 985).
Ai monti Peloritani si riallaccia,
infine, il cono vulcanico attivo
dell'Etna (m 3263), che è la vetta
più alta dell'isola e il vulcano più
importante d'Europa. Le coste della
si sviluppano per 1039 km e presentano
caratteri differenziati sui vari
versanti.
Il litorale bagnato dal Mare
Tirreno è in prevalenza alto e
uniforme, specialmente nella sezione
orientale, dove si apre il golfo di
Patti. La costa orientale, bagnata dal Mare Ionio, è anch'essa
prevalentemente alta e uniforme, ma dà
ricetto ai golfi di Catania e di
Augusta. La costa occidentale, bagnata
dal Canale di Sicìlia si
presenta più tozza delle altre e a volte
paludosa.
Al largo della costa Tirrenica sono l'arcipelago delle Eolie o
Lipari e l'isola di Ustica,
nel Canale di Sicìlia sono il
gruppo delle isole Pelagie e l'isola di
Pantelleria e di fronte a Trapani è il gruppo delle isola Egadi.
Il clima della Sicìlia, i cui
lineamenti generali sono dettati dalla
posizione astronomica e da quella
geografica, è tipicamente mediterraneo, pur con le numerose
varietà di clima locali connesse con le
direttrici caratteristiche del rilievo e
con la varietà di esposizione dei
versanti. Tempeste e precipitazioni,
infatti, subiscono brusche variazioni con
il rapido passaggio dal litorale verso
l'interno.
Le temperature medie annue si
aggirano tra i 18 e i 19°C, con medie
estive che raggiungono i 28°C (Piana
di Catania, Valle dei Platani) e
medie invernali che superano anche i
12°C all' estremità occidentale dell'isola.
Le precipitazioni oscillano tra i 1000 mm
del Palermitano ei 500 mm della parte
interna dell'isola; a 450 mm ammontano
invece quelle sul versante costiero
sudoccid. Vento caratteristico e
quanto mai dannoso è lo scirocco.
La forma della Sicìlia, la sua struttura
geologica, le sue condizioni morfologiche
e il suo clima sono i fattori che
influenzano l'idrografia insulare.
Infatti i fiumi della hanno un corso
limitato con notevoli piene invernali
e magre quasi assolute d'estate, per cui
possono considerarsi vere e proprie fiumare.
Il fiume più importante è il Simeto,
che nasce dai monte Nebrodi, si
sviluppa per 115 km e sfocia nel Mare
Ionio, a Sud di Catania.
Altri fiumi sono l'Alcantara, il
Belice, il Platani, il Salso, il Gela e
il Dirillo.
La flora della è tipica del
Mediterraneo, pur se prevalgono le
piante importate e coltivate su quelle
spontanee. Di queste ultime non restano
che le steppe erbose dell'altopiano interno, le querce, i
frassini da manna e rari esemplari della
macchia primitiva, quasi ovunque
estirpata per dar posto a colture erbacee
e arboree più redditizie, come il grano,
gli alberi da frutto, gli ortaggi, la
vite, il cotone, il sommacco, il gelso e
le pianté ornamentali.
La forte densità di popolazione e il
conseguente intensificarsi dell' attività agricola hanno contribuito a
restringere al massimo le zone
faunistiche e a limitarne la specie.
Pertanto la fauna non presenta caratteri
rilevanti essendo ricca soltanto di
uccelli da passo, che fanno tappa,
specialmente nella parte orient., nelle
loro migrazioni dall'Africa all'Europa e
viceversa.
L'isola ha, tuttavia, alcune forme
endemiche peculiari del tipo appenninico
meridionale, come alcune specie di
micromammiferi (Lacerta wagleriana),
le chiocciole del genere Murella e molti
Insetti; diversi sono però i neoendemiti
e un discreto numero di forme dette
africane, localizzate specialmente nella
parte orientale dell'isola.
Importante nei riguardi dell'economia insulare è invece la fauna ittica,
dato che i mari e le coste siciliane
sono in tutte le stagioni dell'anno piene
di pesce di ogni genere, specie di tonni;
notevole è anche la pesca delle spugne e
dei coralli.
L'economia della si fonda
sull'agricoltura; la superficie
destinata alle colture è pari al 57,7%
di quella territoriale e la popolazione
che vi si dedica è il 50% di quella
attiva. Al notevole sviluppo dell'area
coltivata non corrisponde però una
produzione equivalente, per le condizioni
ambientali, spesso avverse, e per
ragioni storiche. Nella parte centro
dell'isola, ove prevale la coltura
estensiva (latifondo), si
coltivano il grano, in gran parte duro, e
la vite; lungo i versanti tirrenico e
ionico si estendono gli agrumeti e i
vigneti dhe danno vini fortemente
alcolici (Pachino-Vittoria; Citrini,
Marsala); nelle zone sudorientali si
coltiva di preferenza il carrubo.
Altre colture dell'isola sono quelle del mandorlo, dell' olivo, degli
ortaggi (pomodori, piselli, carciofi,
finocchi, cavolfiori), della patata,
della frutta (pere, mele, ciliegie,
albicocche), del lino, del tabacco, della
nocciola e del pistacchio.
L'allevamento del bestiame è poco
sviluppato, sia per le condizioni
ambientali e sia per la limitata
estensione dei pascoli; abbondano solo
gli ovini (786.900 capi), i bovini
(1.515.600 capi) e i caprini (120.000
capi), mentre i muli e i bardotti sono
65.400 capi, i suini 237.500 capi, gli
asini:121.000 capi, i cavalli 27.300
capi, sempre nel 2005.
I boschi sono piuttosto rari e
poco estesi; sui Peloritani, Nebrodi,
Etna e Rocca Busambra esistono le
maggiori foreste costituite da querce,
faggi, betulle e pini, con resti di una
specie particolare di abete (Abies
nebrodensis). Il bosco più esteso
di tipo mediterraneo è quello di San
Pietro, nel comume di Caltagirone,
composto da querce da sughero.
Le risorse minerarie della si
fondano sui giacimenti di petrolio di Gela e di Ragusa, i giacimenti di
salgemma di Cammarata, i
giacimenti di zolfo di Enna e Caltanissetta,
i giacimenti di calcio asfaltiferi del Ragusano,
le saline marittime (Trapani).
L'attività industriale del. l'isola è
limitata e riguarda soprattutto le industrie
alimentari (molini e pastifici a
Siracusa, Palermo, Trapani, Catania e
Agrigento), le industrie chimiche (concimi fosfatici, làvorazione delle
essenze e dei derivati agrumari nei
centri maggiori), le industrie
enologiche (a Marsala) e il mobilificio (a Palermo e a Catania). Poco
importanti sono le industrie meccaniche,
ridotte a fonderie e officine di
riparazione nei grandi centri. Le
raffinerie dello zolfo, infine, sono
localizzate a Catania, Porto Empedocle e
Licata.
La produzione di energia elettrica,
nel 2003, è stata di 11.721.477.000 kWh
di cui 343.862.000 di origine idrica e
11.377.615.000 di origine termica. Le
principali centrali idroelettriche si
trovano sul Salso, sull' Alcantara e sul Benice.
Le vie di comunicazione della Sicìlia sono condizionate dalla natura
geomorfologica del suolo e da fattori
antropici (densità di popolazione,
condizioni sociali, ecc.); attualmente la
rete delle linee ferroviarie si sviluppa
per circa 2200 km, di cui una parte a
scartamento ridotto e spesso anche a
cremagliera meno dotata di ferrovie è la
parte Nordest dell'isola, quasi tutta
montuosa. Le più importanti linee
ferroviarie sono la Messina-Catania,
la Messina-Palermo e la Catania-Agrigento.
La rete delle strade ordinarie si
sviluppa su 18.004 km di cui 403
autostrade, 3521 statali, 8615
provinciali, 5465 comunali, cui si
aggiungono le strade consorziali e le
mulattiere.
Il movimento esterno è attuato con una
serie di navi traghetto e
attraverso lo stretto di Messina (Messina-Villa San Giovanni e Messina-Reggio
di Calabria), nonché mediante la navigazione
marittima (Palermo, Catania,
Augusta, Siracusa, Trapani) e aerea (Palermo e Catania).
La Sicìlia è una regione autonoma,
istituita nel 1948, che elegge
l'Assemblea regionale, la quale a sua
volta elegge la Giunta che è composta da
un presidente e da assessori preposti ai
singoli rami dell' amministrazione.