Siracusa


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Città di Siracusa



Siracusa

Siracusa, città e provincia


Città della Sicilia, capoluogo di provincia, con 93.006 abitanti (2005), situata a 17 metri di altezza sulla costa del Mar Ionio. Occupa l'isoletta di Ortigia, dove è la parte vecchia della città, e l'adiacente litorale, dove si estende il nuovo centro. E' fornita di due porti: il Porto Grande in cui si svolge principalmente il commercio con la Libia e il Porto Piccolo per natanti minori. Il territorio comunale, ampio 236,1 kmq, conta 108.981 abitanti (89.407 nel 1991).

Storia. Sorta nella seconda metà del sec. VIII a. C. da un insediamento di coloni corinzi, Siracusa andò sempre crescendo fino a innalzarsi a grandissima potenza sotto i Dinomenidi. Il primo di questi tiranni, figlio di Dinomene, fu Gelone, il quale, intervenendo dalla nativa Gela nelle lotte sociali che travagliarono la città sul principio del secolo V, riuscì a imporre il suo potere sulla città e ne unì il territorio a quello di Gela.

Fu gloria di Gelone aver sconfitto i Cartaginesi a Imera nel 480, mentre al fratello e successore Gerone toccò il vanto di battere gli Etruschi nella battaglia navale di Cuma (474), assicurando a Siracusa il predominio sul basso Tirreno. I più famosi poeti dell' epoca, Simonide, Bacchilide, Pindaro, Eschilo, vissero alla corte dello stesso Gerone, sotto il quale Siracusa conobbe uno dei momenti di massimo splendore, prima di decadere sotto il successore Trasibulo.

Alla signoria dei Dinomenidi seguì un governo democratico, il quale seppe validamente resistere alle mire imperialistiche della potentissima Atene; poi la pressante minaccia dei Cartaginesi, che dalle loro basi nella parte occid. della Sicilia cercavano d'impadronirsi di tutta l'isola aprì la via a un nuovo periodo di tirannide, di cui fu iniziatore Dionisio l. Costui riuscì non soltanto a respingere i Cartaginesi, ma anche a estendere l'autorità di Siracusa su varie città greche dell'Italia meridionale, sì che al tempo della sua tirannide (406-367) Siracusa raggiunse l'apice della potenza.

Poi cominciò un nuovo declino, causato sia dalle lotte interne che dagli attacchi dei Cartaginesi, e soltanto sotto la tirannide di Agatocle (317-289) si ebbe un periodo di ripresa. La lotta con i Mamertini di Messina portò al potere Gerone II il quale, scoppiata la guerra tra Cartaginesi e Romani, si schierò dalla parte di questi ultimi, preservando così l'indipendenza del suo regno. Invece, alla sua morte, il nipote Ieronimo iniziò una politica antiromana che, nonostante le ingegnose difese di Archimede, si concluse con la sconfitta di Siracusa e con la sua inclusione nella provincia di Sicilia, dove occupò un posto preminente e fu sede del pretore e di uno dei questori.

Soffrì durante le guerre servili e subì spoliazioni sotto Verre. Centro importante del cristianesimo, occupata dai Vandali e poi da Odoacre e dai Goti, nel 535 venne conquistata da Belisario ai Bizantini. Sottomessa dagli Arabi nell'878, occupata dai Normanni nel 1085, si schierò a favore di Federico d'Aragona, impegnato contro Roberto d'Angiò, e ottenne privilegi e immunità.

Le sue Consuetudini cittadine (1381) furono stabilite da Federico III e il suo corpo municipale fu elevato a senato dal Re Martino. Dal 1538 ebbe un'amministrazione completamente demaniale. Nel 1647, scoppiata a Palermo la rivolta anti-spagnola guidata da G. Alessu, anche Siracusa si sollevò ma senza successo. Invano assediata dagli Spagnoli nel 1718, fu occupata da Carlo di Borbone nel 1735.

Durante il Risorgimento partecipò alle insurrezioni antiborboniche del 1848 e del 1860; passò, con il resto della Sicilia, al Regno d'Italia dopo la spedizione dei Mille. Durante la seconda guerra mondiale, nel lu. 1943, fu occupata dalle forze anglo-americane, che vi stabilirono una base navale.


Archeologia, urbanistica e monumenti. L'antica Siracusa sorse dapprima sull'isoletta di Ortigia, che chiude a Est il Porto Grande, estendendosi a mano a mano fino a occupare, intorno al sec. VII a. C., la penisola del Plemmirio (odierna penisola della Maddalena), che chiude a Sudest il porto, le colline di Acradina, Tyche, Neapolis che circondano a Nordovest Ortigia.

Varie fonti ci hanno testimoniato l'esistenza di numerosi templi in Ortigia: quello di Atena che si riconosce nel tempio dorico, periptero, esastilo, con 14 colonne nei lati lunghi, incorporato nella cattedrale e che risale ai primi del secolo V a. C.; l'Apollònion, ugualmente periptero, esastilo, con l'iscrizione dell'architetto Cleomene. Sempre in Ortigia si trovano la fonte Aretusa, la reggia, le tombe e le case dei tiranni.

nell' Acradina erano l'agorà e la via lata pervetua, ricordata da Cicerone, mentre all'inizio della depressione della palude Lusimèlia si trovavano il ginnasio con il cosiddetto Timoleontèion, o sepolcro di Timoleonte, e l' odèo, da alcuni ritenuto invece un antico buleutèrion. Tyche, che all'inizio era un sobborgo di Acradina, aveva numerosi templi, un ginnasio e una via detta Hekatòmpedos. A Neapolis è tuttora conservato un teatro che si trova, a mezza costa, incavato nella roccia e aperto verso il porto; ha una cavea di 134 m di diametro e pare risalire a Dionisio I, rimaneggiato in seguito sotto Gerone II e in età romana.

A sudest sussiste il nucleo dell' ara grandiosa di Zeus Eleuterio, lunga 198 m e larga 24, eretta da Gerone II su tre lati con una vasca al centro e alberi su tre file parallele. L'anfiteatro si trova a Est: scavato nella roccia, misura metri 140 X 119 e pare risalire all'età augustea. Il castello Eurialo, opera di Dionisio I, era il complesso di fortificazioni dell'Epipole; aveva un recinto quadrangolare, un vasto piazzale, gallerie sotterranee, triplice fossato e ancor oggi se ne vedono gli avanzi imponenti.

Presso Ciane abbiamo due colonne dell'Olimpièion periptero, esastilo, con 17 colonne sui lati lunghi, degli inizi del sec. VI a. C. Ancor oggi si vedono, con le volte in parte crollate, le cave di pietra dette latomie, ora sistemate a giardino. Nella latomia detta del Paradiso si trova il noto Orecchio di Dionisio, grotta artificiale destinata a prigione che, per la sua caratteristica risonanza, permetteva, secondo la leggenda al tiranno Dionisio di ascoltare i lamenti dei prigionieri ivi rinchiusi.

Intorno alla città si trovano anche vari resti di acquedotti scavati nella roccia. Dei gruppi cemeteriali cristiani si ricordano soprattutto le catacombe di San Giovanni e di Santa Lucia. D'età normanna sono le chiese di Santa Lucia (con all'interno il Seppellimento di Santa Lucia del Caravaggio), di San. Giovanni, con cripta di San Marziano del sec. IV, di San Marino e di San Tommaso.

Originariamente bizantine, ma rinnovate nel sec. XIV, sono le chiese di San Giovanni Battista e San Pietro, Santa Maria dei Miracoli è in forme goticoaragonesi. Il monumento medievale più significativo è Castel Maniace, fondato nel 1038 e ricostruito da Federico II con pianta quadrata e torri cilindriche angolari. D'età sveva è anche il palazzo Bellomo dove sono raccolte collezioni medievali e di pittura (Annunciazione di A. da Messina).

Sono del sec. XIV i palazzi Mergulense, Macciotta, Chiaramonte, Nava, Abela; d'età rinascimentale i palazzi Lanza, Gargallo, la sede della Banca d'Italia; secenteschi il palazzo vescovile e quello senatorio; settecenteschi i palazzi Beneventano, Borgia, Bongiovanni, Rizza. Due significativi esempi del barocco locale sono la grandiosa chiesa del Collegio e la facciata del duomo.

Numismatica. Dal sec. VI al sec. III a. C. Siracusa possedette la zecca più grande dell'antica Sicilia, che si distinse per le coniazioni auree iniziate nel 413 a. C., cui si affiancarono in seguito le coniazioni in argento, soprattutto tetradrammi, poi soppiantati dallo statera corinzio. Famoso il tetradramma celebrante la vittoria olimpica di Gerone (488 a C.), e quello coniato per la vittoria di Gelone a Imena (480 c.). Dopo la conquista romana poté per breve tempo ancora coniare monete di bronzo.

Diocesi di Siracusa. Diocesi eretta a sede metropolitana nel 1844. Leggende lucali le attribuiscono una origine apostolica. Le prime notizie storiche di vescovi di Siracusa si hanno solo a partire dal sec. IV. Durante la dominazione greca ebbe rito greco; quello latino fu ristabilito con Ruggero I nel sec. XI. Nel 1900 alla diocesi di Siracusa è stata unita aeque principaliter quella di Ragusa.

Provincia di Siracusa. Ampia 2109 kmq e con 365.039 abitanti (nel 1991; densità 173 ab./kmq), suddivisa in 20 comuni, il suo territorio, in prevalenza collinare, produce agrumi, frumento e ortaggi. Altre notevoli risorse sono le cave di calcare bianco (pietra di Siracusa), le saline (Augusta) e la pesca.