Regione
dell'Italia centrale ampia 8456 kmq e con
775.783 abitanti (densità 91 ab./kmq),
distribuiti in 91 comuni. Città
più importanti e capoluoghi di provincia sono Perugia (129.921 abitanti) e Terni (106.927
abitanti).
E' limitata a Nord e Ovest dalla Toscana,
a nord est dalle Marche, a Sud dal Lazio.
Geologicamente l'Umbria ha
terreni diversi per natura ed epoca di
formazione: calcari grigi del Retico
affiorano sui monte Amelia, Peglia,
Catria, Cucco e nella catena del
Martano; terreni liassici (calcari
massicci) appaiono sui monte San
Pancrazio, Subasio e presso
il lago di Piediluco, dove il
Giurese e il Cretaceo sono rappresentati
da calcari compatti misti a masse
scistoso diasprine; terreni terziari
(argille scagliose) sorgono nella parte
nordoccidentale della regione, rappresentati
anche dal Pliocene marino (conglomerati,
sabbie e argille) e lacustre (ciottoli e
sabbie) che si trova dalla zona già
occupata dal Lago Tiberino fino
alla conca di Terni; il
Quaternario è formato da travertini,
tufi vulcanici, depositi alluvionali e
sedimenti lacustri e torbosi sparsi nella
regione.
Dal lato morfologico l'Umbria è
una regione interna di colline e medie
montagne; soltanto l'estremo lato
sudorientale (zona di Norcia)
presenta i caratteri dell' alta
montagna. La quota più elevata è
quella del monte Vettore (m 2478).
Caratteristici sono i bacini intermontani
già occupati da laghi nel Pliogene e nel
Pleistocene e poi in parte colinati da
alluvioni. Il più ampio di questi bacini
è quello della Valle Umbra (tra Foligno e Spoleto);
altri sono quelli della Valle
Tiberina, di Gubbio, di Terni,
di Norcia, di Gualdo Tadino,
di Cascia, tutti a fondo
pianeggiante.
Le aspre valli strette
e profonde contrastano, con le
sommità dei monti che presentano dossi
arrotondati; tra i calcari spiccano fenomeni
carsici. Altro aspetto morfologico è
la montuosità che caratterizza la parte
orientale, distinta dalla parte collinosa
occidentale a sinistra del Tevere e del fiume
Paglia. L'Umbria appartiene
al bacino idrografico del Tevere,
che scorre in una stretta valle
longitudinale e a valle di Perugia si arricchisce di grossi affluenti: da
destra riceve il fiume Paglia, da
sinistra il Chiascio, che con il Tonino gli porta le acque della conca di
Foligno, e infine il fiume Nera,
il cui affluisce è il Velino, che
appartiene all'Umbria solo nel suo corso
inferiore; l'unico lago importante (il quarto d'Italia) è il Trasimeno (129 kmq); noto è anche quello
pittoresco di Piediluco, a monte
delle celebri cascate delle Marmore.
La temperatura media annua varia fra gli 11-13°C nelle zone
piane e di collina, e diminuisce man mano
con il crescere dell'altitudine; a
gennaio si registrano temperature medie
di 4°C (Perugia) e a luglio di
15°C nei bacini intermontani e anche a Norcia (600 m di altezza); notevole l'escursione
termica tra giorno e notte e tra
stagione estiva e invernale. Le
precipitazioni superano i 5000 mm annui
sui versanti esposti a Ovest e Sudovest, di meno a
Sud del Trasimeno e c. 1000 mm
nella zona montuosa che confina con la Sabina;
nel resto del distretto cadono 700-1000
mm.
La popolazione vive più
addensata nelle zone pianeggianti,
specialmente nella conca di Terni e nella Valle Umbra. Le colline
sono discretamente popolate, le montagne
pochissimo; come in altre zone alpine e appenniniche, vi è una forte
tendenza delle popolazioni contadine a
insediarsi nelle zone di minore
altitudine (Valle Tiberina, bacini
del Chiascio, della Nera, del Tapino e
Maroggia). Rilevante è il flusso
migratorio verso Roma,
la Toscana e i
centri industriali del Settentrione.
L'incremento naturale (6% annuo),
inferiore alla media nazionale, è
annullato dall' esodo, cosicché il
numero degli abitanti tende a decrescere
in linea assoluta oltre che relativa.
I centri più noti e
popolosi, oltre i due capoluoghi sono: Assisi,
Città di Castello, Foligno, Gubbio,
Spoleto, Orvieto, Nami e Todi.
L'Umbria è una regione le
cui principali attività sono agricoltura
e allevamento che occupano una parte
rilevante della popolazione attiva, quale
però non assicurano redditi sufficienti
a soddisfare le esigenze della vita
moderna. Nelle più fertili tra le valli
e conche, le colture più diffuse sono:
frumento, granoturco, orzo e avena. Sulle
colline si coltivano la vite (755.300 hl
di vino) e l'ulivo (111.000 q di olio). Tra
i vini più pregiati ricordiamol'Ometo,
lo Spoleto ed il Trebbiano.
Notevole la produzione
foraggera, che favorisce un intenso
allevamento di bovini (185.000 capi), di
Suini (576.200) e di ovini (192.000), i
cui prodotti alimentano un vivace
commercio. Una grande risorsa economica
è l'energia idroelettrica (la
centrale di Gallalta, alimentata
dal Velino e Nera, è
per potenza la seconda dell'Italia
peninsulare, dopo quella di San
Giacomo sul Vomano).
L'industria tipica ternana
è la metallurgia (acciaierie,
fonderie e altiforni di Terni),
per la fabbricazione di armamenti navali
e materiale bellica in genere, di tubi di
ghisa, condutture, saracinesche, ecc.;
recenti sono le industrie chimiche per concimi, ammoniaca (Papigno, Assisi,
Campello sul Clitunno); antiche quelle
della carra e tipografiche (Perugia,
Città di Castello, Gubbio, Spoleto).
Fra le altre attività manifatturiere,
le più sviluppate sono quelle del
settore alimentare (pastifici e fabbriche
di prodotti dolciari a Perugia),
tessile e dell'abbigliamento.
Va segnalato inoltre l'artigianato
artistico (ceramiche, ricami, ferri
battuti) e specialmente l'industria
turistica per i numerosi centri
ricchi di monumenti e di memorie sacre.
Il commercio è molto intenso e vivace;
la zona industriale di Terni appartiene al retro terra del porto
di Civitavecchia, a cui è collegata
per mezzo della ferrovia Terni-Orte-Civitavecchia.
Quasi tutta la provincia di Perugia appartiene invece al retro terra del porto
di Ancona; una piccola parte dell' Umbria (zona del Lago Trasimeno)
gravita verso il porto di Livorno,
al quale è collegata dalla ferrovia Terontola-Firenze-Pisa-Livorno.