Città della Lombardia, capoluogo della
provincia omonima, con 59.529 abitanti, situata
sulla riva destra del Mincio, nella bassa
pianura padana. Il Mincio,
che qui si allarga in un vasto lago
cingente a semicerchio la città, forma
tre sezioni (lago Superiore, lago di
Mezzo e lago Inferiore) divise fra
loro da due ponti-dighe.
Il primo nucleo
della città sorse sulla penisola
sporgente nel lago di Mezzo;
successivamente, l'agglomerato urbano si
sviluppò verso il lato merid., dove
furono poi costruite le altre cinte
murarie. Centro agricolo e commerciale;
industrie alimentari e chimiche per l'agricoltura.
Il territorio comunale, ampio 64
kmq, conta 65.703 abitanti (62.411 nel 2001).
Storia. Già abitata in
età preistorica, con terramare dell'
età del bronzo, Mantova è probabilmente
una fondazione etrusca (secc. VIV
a. C.). Occupata poi dai Galli, fu
sottomessa dai Romani che ne
fecero una colonia, di cui si ricordano
le espropriazioni subite durante le
distribuzioni di terre ai combattenti di Filippi (61 a. C.). Nel primo Medioevo subì i
saccheggi dei Goti e l'invasione
dei Longobardi, ì quali la
tennero saldamente soltanto dal 601.
Nel
sec. X appartenne al conte Atto
Adalberto e poi al marchese
Bonifacio, affiancata alla Chiesa;
pertanto, al tempo della drammatica lotta
tra Enrico IV e Gregorio VII,
subì un lungo assedio da parte degli
imperiali. L'imperatore la conquistò e
favorì le sue aspirazioni comunali, le
quali, dopo la morte della contessa
Matilde (1115) si concretizzarono
nel riconoscimento dell' autonomia.
L'adesione alla parte imperiale continuò ai tempi di Federico
Barbarossa, caldeggiata dagli stessi
vescovi della città; tuttavia nel 1167
il comune entrava nella Lega lombarda e partecipava poi alla battaglia di Legnano.
Con la successiva decadenza del potere
vescovile si accompagnò il ritorno alla
politica guelfa, contro Federico
II ed Ezzelino da Romano,
anche contro Manfredi. Durante
questo periodo di lotte, decadute le
istituzioni comunali a causa delle
rivalità delle fazioni interne, si
posero le basi della signoria, che
nacque in effetti con i Bonacolsi,
forti dell' appoggio imperiale e
insigniti nel 1311 della carica di vicari.
Alcuni anni dopo nasceva l'astro dei Gonzaga,
sostenuti dal favore popolare (1328) e
ben presto capaci di resistere
all'espansionismo visconteo. I Gonzaga inaugurarono a Mantova lo splendido periodo
rinascimentale: alla toridezza della
cultura corrispose lo slancio
economico della città, portata al
ruolo di capitale sotto Gian
Francesco Gonzaga (1433). La corte
mantovana divenne da allora centro di
oculata politica nella difficile ricerca
dell'equilibrio italiano; nello stesso
tempo da essa si irradiarono
manifcstazioni rinascimentali di
grandissima importanza, quali l'attività
pedagogica di Vittorino da Feltre,
l'opera artistica di L. B. Alberti,
del Fancelli e del Mantegna.
Il colmo di questo splendore fu raggiunto
per merito di Francesco Gonzaga e della moglie, la colta e intelligente Isabella
d'Este. Con Vincenzo I (1587-1610),
Mantova divenne uno dei massimi centri
europei di vita musicale allorché C. Monteverdi vi allestì le sue
opere. Durante la guerra dei
Trent'Anni, incominciò a decadere.
nel 1631 entrò nella città Carlo IdiGonzaga-Nevers. Con
il trattato di Milano del 1707 la
città passò all'Impero e divenne
caposaldo fortificato nella valle padana.
Partecipò quindi alla guerra di
successione e a quelle napoleoniche.
Durante la prima campagna napoleonica in
Italia, nel 1797, il gen. austriaco Beaulieu,
sconfitto dai Francesi, si ritirò nel
Tirolo, abbandonando una parte della sua
armata nella fortezza di Mantova,
che Napoleone fece cingere d'assedio;
dopo la capitolazione, il 2 febb. 1797,
ne fece ampliare e rimodernare le difese.
Riconquistata dagli Austriaci nel 1798 e
riperduta nel 1801, fece parte della Repubblica
Cisalpina e poi del Regno d'Italia;
dal Congresso di Vienna (1815) fu
assegnata all' Austria, che ne fece uno
dei quattro capisaldi (con Verona,
Legnago e Peschiera) del famoso quadrilatero.
Base della contromanovra del Radetzky contro l'esercito piemontese nella
campagna del 1848, fu poi centro di un
comitato mazziniano di insurrezione,
capeggiato da don Enrico Tazzoli (poi impiccato a Belfiore con altri
patrioti il 7 dic. 1852); nel 1866,
durante la terza guerra di
indipendenza, fu la base della
puntata offensiva del principe
Alberto contro le divisioni del La
Marmora a Custoza (25
giugno). Con il resto del Veneto passò
al Regno d'Italia nel 1866.
Urbanistica e Arte. La
sua posizione su una penisola le
conferisce un tipico aspetto di città
lacustre. Il monumento più antico è
la rotonda di S. Lorenzo (fine
sec. XI) con calotta emisferica; del sec.
XIII sono: S. Maria di Gradara,
il Broletto con torre angolaree
facciata del '400, il palazzo
della Regione e il nucleo
medievale di piazza Sordello. La gotica
S. Francesco conserva affreschi dei secc. XIII-XIV; il palazzo ducale comprende un complesso di edifici eretti
e trasformati fra il 1290 e il 1707
raccolti intorno al castello di S.
Giorgio dovuto a Bartolino da
Novara. Numerosi nel palazzo gli
affreschi di G. Romano e A.
Mantegna con la celebre "camera
degli sposi", e le decorazioni
del Primaticcio.
Innalzate da L. Fancelli su progetto di
L. B. Alberti sono S. Sebastiano e la basilica
di S. Andrea con preesistente
campanile gotico e cupola settecentesca
dello Juvara, mentre di G.
Romano sono il Palazzo del Tè (ricco di decorazioni e affreschi di G.
Romano, del Primaticcio, di Polidoro da
Caravaggio, Giovanni da Udine, ecc.), il
rifacimento del duomo e la sua
abitazione.
Numerosi i palazzi di età
rinascimentale: casa del
Mantegna, università dei Mercanti,
palazzo Andreasi, Guerrieri, ecc. L'accademia
virgiliana deve il prospetto neo
classico a G. Piermarini; il teatro
Sociale è di L. Canonica. La
galleria e il museo di Palazzo Ducale
sono ricchi di collezioni di pittura.
arazzi, sculture e sezioni archeologiche.
Concilio di Mantova. Concilio tenuto nel 1064, con
l'intervento di vescovi lombardi e
tedeschi: vi si prosciolse papa Alessandro
II dall'accusa di simonia e vi si
scomunicò l'antipapa Onorio II.
Dieta di Mantova. Apertasi
nel giugno del 1459, nel gennaio del 1460
si concluse, senza aver nulla raggiunto.
Fu indetta da papa Pio II per riunire i
principi cristiani in una crociata
antiturca: vi si opposero specialmente i
Veneziani.
Diocesi di Mantova. La
diocesi di Mantova risale storicamente al
sec. IX, e il suo primo vescovo
conosciuto fu presente a un sinodo locale dell'827. Nata suffraganea del patriarcato
di Aquileia, dal 1869 lo è della
diocesi di Milano.
Marchesato e ducato di Mantova.
I Gonzaga assunsero il titolo
marchionale il 22 sett. 1433, quando Gian
Francesco ne fu investito
dall'imperatore Sigismondo. Il
ducato fu costituito l'8 apr. 1530 a
favore di Federico II, per
concessione di Carlo V. Sei anni
dopo al ducato veniva aggiunto il marchesato
del Monferrato.
Provincia di Mantova. Ampia 239 kmq e con 376.892 abitanti (nel
2001: densità 161 ab./kmq), è divisa in 70 comuni. Comprende la regione
sudorient. della bassa pianura
lombarda ed è divisa dal Po in due
parti: la Cispadana,
attraversata dal Mincio, e la Transpadana,
percorsa dalla Secchia.
nel territorio, estese le colture
della vite, dei cereali, del gelso e
della barbabietola. Importanti sono
nella zona i giacimenti di torba e di
materiale da costruzione. Industrie
varie (mulini, zuccherifici,
salumifici e caseilici).