La città di Aquileia antico porto militare alla
foce del fiume Natisone, venne fondata
per frenare l'avanzata delle popolazioni danubiane e
balcaniche nel I° sec. a.c. La
sua collocazione geografica, proprio sulla via dell'Ambra,
ne fece presto un fiorente centro
commerciale, che si sviluppò lungo il corso d'acqua.
Quando venne raggiunta dalle vie Postumia e Annia,
con il progressivo ingrandimento del porto divenne,
con Milano, la città
romana più importante del nord'Italia: arrivavano marmi dal Peloponneso e dall'Africa, olio dalla Spagna e dall'Istria, senza contare lo sviluppo di una fiorente agricoltura favorita dalle condizioni favorevoli del territorio.
Abitata dagli imperatori, colma
di botteghe di mosaicisti, scultori di
statue, maestri vetrai,
fu sede di diversi edifici paleocristiani
nel IV secolo d.C., ma venne rasa al suolo
da Attila nel 452 d.C.,
mantenne in seguito un ruolo religioso
confermato dalla basilica romanica. Grazie ai numerosi scavi archeologici sono stati riportati alla luce il foro,
chiuso da un portico di colonne e
pavimentato con marmo di Aurisina e la basilica a tre
navate. E ancora il decumano massimo, di
cui è conservato un tratto del basolato.
nelle vicinanze vi è conservato un monumento
funerario, con le statue di due leoni, e la camera
sepolcrale formata da un cubo con sopra
due arcate; nella cella interna è presente statua raffigurante probabilmente il defunto.
Poco distante è presnete un gruppo di domus romane,
con pavimenti a mosaico, cui risultano
sovrapposti due oratori cristiani del IV
secolo d.C. Ma il più antico apparato
di costruzioni paleocristiane del comune di Aquileia è inserito nella basilica
romanica, precisamente nella navata
centrale e in quella di destra (le "aule
teodoriane" del 313-320 d.C.).
Una decina di riquadri rettangolari con figure
allegoriche e simboliche, animali e
volti, sono sormontati da affreschi di scene della storia di Giona e della balena e l'iscrizione del vescovo
Teodoro.
A sinistra della basilica, gli scavi hanno portato alla luce la
cripta, i resti
di una casa repubblicana del I
secolo e tracce di due basiliche
paleocristiane. A ovest
della basilica era presente l'anfiteatro e, più a nord, le terme , le necropoli e il circo. Nella parte meridionale sono presenti la piazza
del mercato, una domus
con mosaici policromi e un tratto
delle mura di cinta. Lungo la via Sacra, si
possono raggiungere le vecchie strutture portuali
della banchina orientale, con le pietre
forate per l'ormeggio e i magazzini delle merci.
Abbondanti materiali sono stati restituiti dalle necropoli, e presentati nel Museo Archeologico
Nazionale. I monumenti funerari sono
di notevole interesse perché svelano il mestiere svolto in vita dal
defunto, offrendo un quadro
completo delle attività del tempo.
Percorrendo la S.S. 14 o l'autostrada A4 arriviamo quindi a Trieste passando per Cividale del Friuli (Forum
Iulii) e dall'avamposto interno di Zuglio (Iulium Carnicum).
Trieste Trieste, al periodo romanico Tergeste, nacque su un insediamento fortificato
d'altura dell'età del Bronzo, tipico del Carso. Poi, divenne una
colonia intorno alla metà del I secolo
a.c. In seguito si sviluppò sul colle di
San Giusto con i principali edifici
pubblici, mentre i quartieri residenziali
vennero ricavati sui ripiani costruiti dall'uomo
nella parte bassa. Resti del foro rimangono
a Trieste, poi un
passaggio monumentale,
colonne e una scalinata, probabilmente di un
tempio, inglobati successivamente nel campanile
della cattedrale di San
Giusto.
All'interno del portale d'ingresso della
chiesa è stata murata una stele
funeraria della famiglia dei Barbi; le fondamenta della
chiesa poggiano sulle murature di
una basilica paleocristiana a tre navate
del V secolo d.C.
nella parte bassa del colle si possono vedere
parti di una delle porte della città,
formata da un arco,
che risale al 50-75 d.C.: è l'arco di
Riccardo, che viene considerato
come residuo di un arco onorario. Accanto
alla cinta muraria fatta innalzata al tempo di Ottaviano è presente il teatro
romano, del secolo successivo,
costruito in muratura e
rivestito da blocchetti di pietra
e mattoni.
Provengono dal teatro un gruppo di statue in marmo, conservate
con altre raccolte e materiali
archeologici nel Museo di Storia
ed Arte.
Cividale del Friuli Cividale nasce dove in antichità Giulio Cesare fondò l'antico
municipio, il Forum julii che ha
dato il nome tutta la regione. Dopo la caduta di Roma, il territorio venne assegnato al nipote
Gisulfo. Il potere longobardo, anche se breve ha lasciato a Cividale un
patrimonio artistico di raffinata
cultura. Nato a Cividale è Paolo Diacono, autore della Historia
Longobardorum.
Muggia Muggia in provincia di Trieste, sul
mare, si trova a sud-est del capoluogo; in antichità, al tempo dei Romani, fece parte del patriarcato
di Aquileia. Appartenne alla Repubblica veneta
fino all'annessione all'Austria.
Ancora visibile l'impronta
veneta nell'architettura di palazzi e
case. È cinta dalle
antiche mura che
si estendono dal colle dominato dai resti del castello fortificato al
piccolo porto pieno di imbarcazioni.
nel centro, l'attuale piazza Marconi,
antico nucleo di Muggia, sulla quale
si afacciano il duomo, il palazzo dei
Rettori, le facciate delle case abbellite di
trifore.
Il duomo, costruito nel XIII secolo,
restaurato nel XV ha la
facciata in pietra in stile Gotico veneziano.
Il palazzo dei Rettori è un
edificio del XV secolo sulla cui facciata
è rappresentato leone di San Marco.
nella zona a sud-ovest di Trieste, sul litorale,
è presente il castello di Miramare,
costruito in stile neorinascimentale nel
1860, con un vasto giardino
all'italiana. Elegantemente arredato,
rappresenta uno dei più importanti esempi
di residenza principesca dell'800.