I confetti di Sulmona


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I confetti di Sulmona

I confetti di Sulmona, il rame lavorato a sbalzo, le pesanti e colorate coperte di lana, la tradizionale "chitarra" per i maccheroni fatti in casa. Sono i "frutti" più noti dell'artigianato abruzzese, dove si mescolano elementi di terra e di mare, raffinatezze come il tombolo e oggetti legati all'uso quotidiano. Come la "conca" e il paiolo per l'acqua sbalzati in rame, oggetti legati al più naturale degli usi e che nei secoli sono stati lavorati con sempre maggior precisione di dettaglio.

Sono ancora molti, nella zona dell' Aquila e di Guardiagrele, gli artigiani che si cimentano con la tecnica dello sbalzo, tanto più complicata quanto più particolareggiato è il disegno da ottenere.

E chi non conosce i famosi confetti di Sulmona, ricoperti di seta colorata per ottenere creazioni particolari, dai semplici fiori ai bouquet più ricchi? La leggenda vuole che i confetti fossero addirittura precedenti ai Romani. In realtà fonti più attendibili dimostrano che già dal '400 si producevano dolci simili a quelli che noi oggi chiamiamo confetti, che furono però inventati dalle Clarisse. Oggi sono almeno 50 i tipi di confetti che si producono, differenti per grandezza e per tipo di ripieno.

Notevole è anche la tradizione della ceramica, concentrata a Castelli, nel Teramano, già dal Quindicesimo secolo. Una ceramica con caratteristiche proprie soprattutto nei colori, nei bianchi del fondo particolarmente lucenti e trasparenti che fanno risaltare le semplici decorazioni, talvolta fatte anche di semplici tratti lineari. Celebri sono ad esempio alcuni vasi da farmacia del Cinquecento, esposti in vari musei del mondo.

Tradizionale è anche l'arte dell'intaglio del legno, che nel passato veniva esercitata soprattutto per la realizzazione delle madie, armadietti che servivano a conservare il pane durante la stagione invernale. Lampadari, cancellate, lampioncini, alari per il camino sono invece il frutto dell'abilità dei maestri del ferro battuto.

Arazzi, tappeti e coperte in lana vengono ancora prodotti molto spesso con una lavorazione manuale, con motivi decorativi che si rifanno ai colori accesi della natura e con disegni che si rifanno alla tradizione bucolica o a quella sacra.



Si è invece quasi perduta la tradizionale lavorazione del cuoio per finimenti e oggetti legati al cavallo, mentre sta riacquistando popolarità anche fra le più giovani la difficilissima tecnica del merletto. Il tombolo aquilano, realizzato con filati particolarmente pregiati, ha, rispetto a quello delle altre zone d'Italia, alcune particolarità. È infatti lavorato con un numero elevatissimo di fuselli (i bastoncini di legno che permettono di intrecciare i fili) e con fili molto sottili, per ottenere merletti con il cosiddetto "effetto tulle".



Confetti di Sulmona

I confetti sono nati a Sulmona, alla fine del Quattrocento. Fu allora che un artigiano scoprì che lo sciroppo di zucchero, scaldato e poi lasciato raffreddare, formava uno strato bianco con il quale si potevano rivestire mandorle, nocciole o scorze di agrumi. La semplice ricetta non è cambiata per i confettifici di Sulmona, che ancora oggi preparano una grande varietà di squisiti confetti, con metodi e ingredienti naturali e di assoluta qualità. Per il confetto classico, si usano mandorle d'Avola, zucchero ed essenza di vaniglia (amido e farine sono rigorosamente banditi