Pesaro Urbino


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Città di Pesaro e Urbino



Pesaro Urbino

Città e provincia di Pesaro e di Urbino

Pesaro, Città delle Marche, capoluogo della provincia di Pesaro e Urbino, con 72.104 abitanti (1971), situata sul litorale adriatico su cui ha un porto-canale alla foce del fiume Foglia; giace in una piana soggetta alle alluvioni torrentizie del Foglia; a Sudest è protetta dal monte Ardizio (m 141) e a Nordovest dal monte di San Bertolo (m 197).

Il porto-canale del Foglia fu sistemato nel 1857, deviando il fiume dal corso terminale e chiudendogli la foce che fu invasa dalle acque marine costituendo il porto. Pesaro è il principale centro commerciale della valle del Foglia (cereali, uva, frutta, bietole, ortagg;i, bovini, suini, formaggio). Industria molitoria; preparazione della frutta da esportare; fornaci, terraglie, maioliche e ceramiche. Produzione di attrezzi agricoli.

La città è meta turistica e di villeggiatura. Il territorio comunale, ampio 126,8 kmq e con 84.719 abitanti (65.973 nel 1991), fonda le sue risorse principali sull'agricoltura e le industrie ad essa collegate.

Storia. Colonia romana con il nome di Pisaurum, venne colonizzata da Ottaviano e Antonio, divenendo durante l'Impero città fortificata e fiorente centro commerciale e industriale. Alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente Pesaro fu occupata successivamente da Eruli e Ostrogoti e durante le vicende della guerra greco-gotica cadde alternativamente in potere dei re goti e del generale bizantino Belisario, che fece ricostruire la città (544) distrutta da Vitige.

in mano ai Bizantini, quale parte della Pentapoli, rimase fino al 762, quando passò sotto il dominio dei Longobardi. Sconfitti i Longobardi a opera di Pipino e di Carlomagno, fu compresa fra le terre che i Franchi donarono alla Chiesa (774) e subi di volta in volta il predominio di partiti legati al Papato, all'Impero d'Oriente o al Sacro Romano Impero. Nasceva frattanto il comune, prima con un duca, poi un conte, rappresentanti dell'imperatore, infine con i consoli (987), e' il podestà (1200).

Compresa nel feudo degli Estensi, nella seconda metà del sec. XIII passò ai Malatesta, che la tennero in qualità di vicari pontifici e raggiunse grande splendore al tempo di Pandolfo il Senatore. Nel 1445 Galeazzo Malatesta vendette la città ad Alessandro Sforza, che vi iniziò una nuova dinastia, destinata a durare 70 anni.

Conquistata dal duca Valentino (1500-03) e poi tornata agli Sforza, successivamente passò ai Della Rovere (1512). Alla morte di Francesco Maria II, ultimo discendente di questa famiglia, fu annessa allo Stato Pontificio (1631) che ne fece una legazione cardinalizia con residenza, alternativamente, in Urbino e Pesaro.

La città seguì da allora le sorti e le vicende dello Stato Pontificio. Il 7 giu. 1799 bande armate di contadini e di sanfedisti occuparono la cittadella cacciandone il presidio francese; tornata allo Stato Pontificio dopo il Congresso di Vienna (1815), Pesaro fu occupata l'11 settwmbre 1860 dalle truppe del gen. Cialdini. Nel corso della seconda guerra mondiale, venne a trovarsi sulla linea gotica e subì notevoli distruzioni; fu occupata dalle truppe della VIII armata nell'agosto 1944.

Monumenti. Nel primo decennio del sec. XX vennero abbattute le mura del quattrocentesco pentagono, per dare alla "città nuova" la possibilità di estendersi secondo le esigenze di una moderna città-giardino balneare. Fra i monumenti più interessanti si ricordano: il palazzo ducale fatto edificare da Alessandro Sforza, rinnovato nel sec. XVI, sede attuale del museo civico che accoglie importanti pitture e una ricca collezione di maioliche soprattutto locali, la rocca Costanza su progetto del Laurana, la villa Imperiale di G. Genga, con affreschi dei Genga, Perin del Vaga, A. Bronzino, ecc., la villa Miralfìore di F. Terzi e B. Genga, con affreschi secenteschi. Il duomo con prospetto romanico, Sant'Agostino del sec. XV con portale gotico, San Francesco (con parti romaniche e gotiche), San Giovanni di G. e B. Genga sono gli edifici religiosi più rilevanti insieme a numerose chiese barocche.

in età rinascimentale fiori una famosa industria della maiolica, che annoverava ,fra i più nati, nella produzione figurata, maestro Girolamo e il figlio Giacomo Lanfranco, e si spinse in Liguria e a Venezia. Dai secc. XVII-XVIII iniziò la decadenza di tale industria; tuttavia è, continuata nel tempo una più modesta produzione a livello artigianale.

Biblioteche. Trasferita dal 1936 in palazzo Almerici, la Biblioteca Oliveriana, già dei conti Olivi eri e da tempo civica, conserva un buon numero di manoscritti, incunaboli, cinquecentine, nonché codici miniati e carte dell'antico ducato di Urbino.

Provincia di Pesaro e Urbino. Ampia 2893 kmq e con 316.383 abitanti (314.741 nel 1991), densità 109 ab./kmq, divisa in 67 comuni, si estende dalla Romagna e San Marino a Nord fino al fiume Cesano a Sud Per 42 km il territorio della provincia costeggia l'Adriatico ed è bagnato dai f. Conca, Foglia, Marecchia e Metauro. Comunica con la Valle Tiberina per mezzo dei valichi di Bocca Trabaria e Bocca Serriola. La principale fonte economica è data dall' agricoltura. Industria tessile, della ceramica e meccaniche. Cave di zolfo (Perticara) e di pietra (Cantiano, Furia).