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Da San Leo a Camerino, passando per Fano

In provincia di Pesaro Urbino, troviamo la città di San Leo. San Leo prende il suo nome da San Leone Dalmata, il pastore che evangelizzò il luogo nel IV secolo.

La tradizione insegna che la Pieve (del IX sec.) sorge sul luogo dove il santo Leone visse da eremita e dove fu sepolto alla sua morte. L'area più interessante per il turista è quella di piazza Dante: ove possiamo trovare l'abside della Pieve, il duomo, la torre, palazzo Medici (1521), palazzo della Rovere (sec. XVII) ora sede municipale e palazzo Nardini ove il conte Orlando Cattani firmò la donazione de La Verna a San Francesco. La Pieve, in conci di pietra, costruzione del IX secolo, presenta all'interno un elegante ciborio, i cui capitelli sono tra i più belli del IX secolo.

Il duomo, dedicato proprio al santo, venne eretto nel 1173 e realizzato con materiale di recupero di edifici più antichi. Esso dispone di un armonioso interno a croce latina. Sotto il presbiterio, fa bella mostra di sè una cripta a tre navate.

Il Forte, già citato da Dante nel IV Canto del Purgatorio, è perfettamente fuso con la roccia che lo sostiene. Ristrutturato nel 14 7 5 da Francesco di Giorgio Martini, è un notevole esempio di sistema difensivo che sfrutta al massimo le caratteristiche del terreno. In una cella del forte morì nel 1795 il conte di Cagliostro. Nell'800 furono qui incarcerati prigionieri politici tra cui il patriota Felice Orsini.

Fano racchiude nel suo centro storico tutti i monumenti delle due civiltà che la hanno abitata: i romani e i malatestiani. Le vie del centro conservano nel sottosuolo i condotti fognari romani ancora in buono stato di efficienza. La via Flaminia reggiunge la città attraverso l'arco di Augusto (9 d.C.) riprodotto nella facciata dell'attigua ex chiesa di San Michele dallo splendido portale rinascimentale (1512) di Bernardino di Pietro da Carona.

Al fianco della ex chiesa, sorgono le Logge di S. Michele, con un portico a cinque archi su colonne. Non lontano la cattedrale romanica presenta all'interno il pulpito con notevoli altorilievi, e la cappella Nolfi affrescata dal Domenichino. Nel XV secolo, sotto la denominazione dei Malatesta, il perimetro urbano fu ampliato e segnato dalle mura Malatestiane, oggi abbattute.

La Rocca Malatestiana è una delle principali e rare testimonianze pervenute a rappresentare il sistema difensivo. Dopo i Malatesta venne ideata una nuova serie di bastioni a fortificazione della città, ma l'unico realizzato fu il Bastione del Sangallo (1552).



Jesi, in provincia di Ancona, sorge sulla riva sinistra del fiume Esimo, in posizione sopraelevata. Essa è cinta dalle mura trecentesche che ricalcano il più antico impianto romano. Entro la cerchia possente delle mura rafforzata da torrioni angolari e dai fortini di Montirozzo e di S. Floriano, la città si suddivide in due borghi. Il più antico nucleo medioevale con vie ripide e strette, in parte a scalinate, è dominato dalla mole del palazzo della Signoria, opera dell'architetto Francesco di Giorgio Martini (146898).

La sobria eleganza della facciata fa risaltare il portale bugnato sormontato dal grande leone rampante, stemma della città, racchiuso in una cornice fastosa. All'interno del palazzo, il cortile con un porticato a due ordini di logge è stato realizzato su disegno di Andrea Sansovino (primo '500). La piazza Federico II, aperta sull'area dell'antico foro romano, prende il nome dal grande imperatore svevo che, secondo una tradizione, è nato a Jesi durante un viaggio della madre Costanza. Scandita dalla candida fontana delle Leonesse con l'obelisco centrale, la piazza è delimitata dai barocchi palazzi Balleani e Ripanti e dalla facciata in laterizio del duomo (rifatta nel 1889). Della cattedrale duecentesca, il duomo conserva soltanto due leoni in pietra rossa del protiro.

Camerino (Macerata) mantiene immutata l'impostazione urbana originaria, con la sua struttura abitativa protetta dalle mura ben conservate. Città preromana, nel corso dei secoli ha sempre goduto di una notevole importanza, grazie alla sua strategica posizione geografica. Comune autonomo nel XII secolo, delinea l'impianto urbano attuale con l'asse viario centrale interrotto da due piazze: piazza Cavour, con gli edifici delle istituzioni civili e religiose, e piazza Garibaldi.

Lo sviluppo urbano e commerciale di Camerino corrisponde al periodo della signoria della famiglia Da Varano (XIV e XVI sec.) alla quale si deve l'ampliamento delle mura e la realizzazione di importanti opere quali il palazzo Ducale, il tempio ducale dell'Annunziata, l'ospedale e il monastero di S. Chiara. Nel 1728 il papa Benedetto XIII quasi a sancire la tradizione culturale vivissima in questa città fin dal XIV secolo, fonda l'Università che ha sede nel palazzo Ducale, articolato intorno ad un magnifico cortile porticato. L'aspetto attuale del palazzo si deve a Giulio Cesare da Varano che ne fece una delle più pure costruzioni rinascimentali.