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Comune di Taranto


Taranto Puglia

Taranto, città e provincia

Città della Puglia, capoluogo della provo omonimo, con 205.158 ahitanti (1971), situata a 15 metri di altezza sul golfo di Taranto, su un piccolo promontorio tra il Mar Grande e il Mar Piccolo. La parte più antica di Taranto, con case basse e addossate le une sulle altre e con vie piccole e strette, si trova su un'isola che sorge tra i due canali colleganti il Mar Piccolo con il Mar Grande; la città nuova, con pianta a scacchiera e con moderni edifici, è situata a Sudest dei due canali.

Il porto svolge una notevole attività commerciale. Nel Mar Piccolo mitilicoltura e ostricoltura. Industria navale e recentissimi impianti siderurgici e petrolchimici. Il territorio comunale, ampio 310 kmq, conta 227.342 abitanti (194.609 nel 1991).

Storia. Fondata intorno alla metà del secolo VIII a. C. da coloni provenienti da Sparta, Taranto dovette sostenere lunghe lotte con le popolazioni indigene. All'inizio del secolo III la situazione nell'Italia merid. cambiò radicalmente per l'inserirsi di un nuovo fattore: la potenza di Roma in fase di espansionismo irresistibile.

Scoppiata (281 a. C.) la guerra fra Romani e Tarentini, questi, nonostante il sopraggiungere in loro soccorso di Pirro, furono sconfitti (272) e costretti a entrare nella federazione capeggiata da Roma. Al tempo della invasione di Annibale, Taranto passò (212) dalla sua parte, ma ripresa (209) da Fabio Massimo fu duramente punita, e da allora cominciò il suo declino mentre sempre maggiore importanza veniva acquistando il porto di Brindisi.

nel Medioevo fu conquistata da Totila (549), da Narsete (552), dai Longobardi dopo un lungo assedio, da Costantino II (663), finché nella seconda metà del secolo X, fu riconquistata dai Bizantini. Poi, sotto il governo di Boemondo d'Altavilla, servì come principale porto d'imbarco per i crociati. Passata dopo varie vicende con tutta la Puglia a Federico II di Svevia, gli si ribellò vanamente, mentre si mantenne poi fedele agli Angioini.

Fu governata successivamente da Giacomo del Balzo e da vari altri principi e nel secolo XV fu sede del principato di G. A. Orsini, il più grande feudatario del regno. Durante la discesa di Carlo VIII Taranto aprì le porte ai Francesi e, assediata dal re Ferrante II, minacciò persino di darsi ai Turchi, pur di non ricadere sotto gli Aragonesi.

Ma i soccorsi francesi non giunsero in tempo per evitare che la città fosse nuovamente occupata il 4 febbraio 1497. Conquistata (marzo 1502) da Consalvo di Cordova, fu invano assediata dal Nemours. Fortificata da Giovanni d'Austria, resistette ai numerosi attacchi e assedi turchi nel corso dei secoli XVI-XVII.

nel 1647-48 vi fu repressa dal Cardona un'insurrezione popolare contro i nobili. Trascurata dai viceré, la città decadde, specialmente nel sec. XVIII. Occupata dai Francesi dal 1806 al 1815, divenne la loro base navale per le operazioni contro la Rotta inglese. Nel 1860 venne occupata da un battaglione di garibaldini. Con la creazione del porto militare e dell'arsenale, divenne, insieme con La Spezia, la più importante base della marina militare italiana.


Durante la prima guerra mondiale vi tennero la loro base le Rotte italiana, francese e inglese del Mediterraneo; fu il centro di tutto il traffico per le armate alleate che operavano in Oriente. Durante la seconda guerra mondiale, l'11 novembre 1940, tre corazzate italiane alla fonda nella baia, la Littorio, la Duilio e la Cavour, furono messe fuori combattimento da aerosiluranti inglesi. Nel 1943 anche la città subì gravi danni in seguito ai bombardamenti aerei.

Il 23 settembre 1943 a Taranto fu firmato un accordo tra l'ammiraglio R. De Courten, ministro della Marina italiana e l'ammiraglio A. B. Cunningham, comandante delle forze navali inglesi del Mediterraneo. In virtù di talè accordo, la flotta italiana, scampata alla distruzione, iniziava la collaborazione militare al fianco delle forze alleate.

Arte. Della città greca, forse con pianta di tipo ippodameo, si riconosce il perimetro delle mura, con porte e fossato, ma dei monumenti noti dalle fonti antiche (santuari, statue, il Museion, il pritaneo, il ginnasio, già al tempo di Strabone e in gran parte distrutti) quasi nulla ci è giunto.

L'acropoli sorgeva sulla penisola della "Vecchia Taranto" ed era ricca di templi: restano ora solo le tracce di un tempio dorico arcaico, detto di Posidone, mentre nulla rimane del tempio d'Ercole, dove si trovavano una statua colossale, opera di Lisippo, e una di Vesta.

Della città romana abbiamo resti di strade (tra cui la via Appia), acquedotti, terme, case signorili, e dell'anfiteatro, ora rintertato. Vaste e ricche necropoli, con tombe di vario tipo comprese anche nell'abitato, secondo l'uso messapico, hanno restituito materiale dal sec. VII a. C. all' età romana, raccolto nell'importante museo nazionale insieme con quello proveniente da tutta l'Apulia: significativi reperti preistorici, ceramiche di varie classi, oreficerie, terrecotte votive, frammenti architettonici.

Degne di nota anche le serie monetali coniate dalla zecca tarantina fra il sec. VI e il sec. III a. C.

Fra i monumenti moderni, notevoli il duomo in stile romanico (sec. XII), la chiesa di S. Domenico maggiore (secolo XIII) e il castello ricostruito da Ferdinando d'Aragona (1480), con quattro caratteristici torrioni.

Provincia di Taranto. Ampia 2437 kmq e con 511.677 abitanti nel 2005 (densità 209 ab./kmq), suddivisi in 28 comuni, si estende tra le provincia di Bari, Brindisi, Lecce e il golfo di Taranto, comprende la parte merid. delle Murge, e la zona occidentale della Penisola Salentina.

Principali risorse: agricoltura (cereali, vite, olivo, mandorlo); allevamento ovino. Costituita nel 1923, ebbe il nome di provincia dello Ionio fino al 1951.