Il Palio di Asti


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Il Palio di Asti


Palio di Asti

Asti, ed il suo palio, tradizionale evento dell'autunno piemontese

Oltre un migliaio di figuranti in costume medievale, 21 cavalli al canapo, tutta la città imbandierata e le cene propiziatorie della vigilia: sono questi gli eventi che rendono il Palio l'appuntamento piu' importante del mese di settembre astigiano.

Non e' solamente la tradizione che mobilita la città intera, ma e' la sincera passione dei borghigiani da luogo una festa lunga tutto l'anno.

Tra le iniziative parallele e connesse all'evento principale, da non perdere il “Palio degli Sbandieratori”, che il giovedi' precedente il Palio accende di colori e suoni Piazza San Secondo con una parata in onore alla nobile arte della bandiera messa in scena da gruppi rionali di bravissimi sbandieratori.

Il Venerdi' ancora in Piazza San Secondo, apre il mercatino del Palio all'interno del quale ogni Comitato offre originali e curiosi souvenirs confezionati rigorosamente con i colori di ogni singolo borgo, rione e comune che partecipa al Palio.


Per cogliere completamente il clima del Palio è necessario partecipare alle cene propiziatorie nelle piazze e nelle vie: con balli, canti, gastronomia e spettacolo per esorcizzare la notte della vigilia in attesa della vittoria del giorno seguente.

Il Palio e la città

Secondo il cronista Ogerio Alfieri, antenato del più noto Conte Vittorio, la città di Asti, “...nell’anno del Signore 1280 era colma di ricchezze, chiusa da solide e recenti mura e costituita quasi interamente da molti edifici, torri, palazzi e case da poco costruite”.

Nella descrizione, precisa e puntuale, Ogerio cita le buone qualità dei cittadini astesi giudicandoli “...assennati e nobili, ricchi e potenti”e dice che “in caso di necessità la città può contare su seicento cavalieri dotati di due cavalli...” mentre “il contado può fornire centosessanta cavalieri dotati di un cavallo o di una cavalla...”.

In quegli anni gli astigiani davano vita alla corsa del Palio: infatti la prima notizia certa della corsa risale al 1275 anno in cui, secondo Guglielmo Ventura, speziale di professione e cronista per diletto, gli astigiani corsero il Palio, per dileggio, sotto le mura della nemica città di Alba, portando danni e devastazioni alle vigne. Oggi la città conserva un tessuto urbano testimonianza dei fasti di un tempo; le torri e le caseforti, i palazzi medievali e le caratteristiche vie del centro storico fanno da scenario alla affascinante rievocazione storica del Palio.

Sono ventuno i contendenti che nei giorni della vigilia hanno vigorosamente tentato di propiziare la vittoria con cene pantagrueliche, riti scaramantici, burle salaci nei confronti dei borghi avversari, sino all’ultimo intenso confronto in campo, preceduto dal sontuoso corteo, composto da oltre milleduecento figuranti in costume medievale.

Dopo molto impegno, tanta passione e altrettanti affanni uno soltanto potrà stringere tra le mani il drappo cremisino con le insegne della città e l’immagine del Santo Patrono. Per tutti la grande Festa incomincia già la settimana precedente con l’inaugurazione della Mostra del Maestro del Palio, poi il Palio degli sbandieratori, il variopinto mercatino, il venerdì e il sabato le prove in pista per saggiare le forze in campo, in un crescendo da cardiopalma.

Ma per capire il Palio è necessario esserci, calarsi nella Festa, magari seguendo direttamente le vicende di uno dei ventuno partecipanti: dagli sguardi dei borghigiani, che hanno lavorato un anno intero, si capirà davvero che cosa significa la passione viscerale, l’attaccamento fortissimo ai colori, l’irrefrenabile voglia di vincere, l’incontenibile gioia della vittoria, l’amarezza della sconfitta.

La Pista per la Corsa

Non è facile costruire una pista per cavalli in pieno centro, in una bella piazza trapezoidale che porta il nome del più noto degli astigiani. Ma ad Asti, per il Palio, si fa anche questo e Piazza Alfieri si trasforma: un gruppo di esperti, coordinati da un geologo, verifica l’esatta miscela di sabbie astiane del pliocene superiore, così che l’impasto non sia troppo cedevole o, al contrario, troppo consistente.

La pista infatti dovrà “tenere” per tre giri di corsa, sia in caso di pioggia imprevista, sia in caso di tempo asciutto, perché i cavalli, in curva come in rettilineo, possano esprimere il massimo in sicurezza. Proprio per questo il tracciato è stato lungamente studiato da una commissione di tecnici: le curve sono state calibrate in modo da consentire la massima sicurezza in corsa e sono protette da robusti “materassi”.

La partenza si dà “al canapo”: viene tesa una grossa corda - immaginate la gomena di una nave - lunga circa 15 metri e pesante quasi un quintale, che, con un sistema di argano elettromeccanico, attraversa la pista da un punto all’altro della linea di partenza.

Il mossiere, piazzato su un podio, chiamerà i diversi partecipanti alla batteria e quando giudicherà regolamentare l’allineamento, farà cadere il canapo. A quel punto per i 450 metri di pista e per i tre giri di corsa, sarà tutto in mano all’abilità dei fantini e allo sprint dei cavalli. Per allestire la pista servono circa ottocento metri cubi di sabbie astiane.

I Premi

Al primo arrivato: il Palio, drappo di velluto con l’effige del Santo Patrono

Al secondo arrivato: la borsa di monete d’argento

Al terzo arrivato: gli speroni

Al quarto arrivato: il gallo vivo

Al quinto arrivato: la coccarda

All’ultimo arrivato: l’inchioda (acciuga) con l’insalata


il Palio degli sbandieratori

Il momento clou per verificare la reale perizia dei gruppi rionali è rappresentato dal «Palio degli Sbandieratori», manifestazione, in notturna, che ha luogo il giovedì antecedente il Palio e che funge da vetrina per le promesse astigiane.

Sotto il vigile e severo occhio di esperti nell’arte della bandiera e con la supervisione del Capitano del Palio, i giovani atleti si cimentano in esercizi e figure particolarmente spettacolari, per aggiudicarsi il «paliotto», ambito drappo riproducente le insegne della città.

Il Palio degli Sbandieratori laurea ogni anno il miglior gruppo rionale di sbandieratori. Intorno alla mezzanotte il verdetto: per un anno intero il Rione vincitore avrà gli onori della cronaca e si aggiudicherà, a buon diritto, la partecipazione alle manifestazioni italiane di maggior prestigio. Il vincitore dell’edizione del 2007 è stato il gruppo del Rione San Lazzaro

Acquisto biglietti

Prenotazione e vendita:
Automobile Club di Asti
Via Cesare Battisti, 39 - 14100 ASTI
Tel. 0141/593534 - Fax 0141/356998
e-mail: biglietteriapalio@email.it


Si informa l’utenza che la Biglietteria del Palio, presso l’ Automobile Club di Asti, nel periodo estivo, sino al 24 agosto osserva il seguente orario : 8/13, sabato e pomeriggio chiuso.

Dal 25 agosto gli uffici saranno aperti per le prenotazioni  anche al pomeriggio, dalle 14 alle  16.30 mentre dal 1° settembre per la prenotazione e  per il ritiro dei tagliandi  funzioneranno gli uffici in Via Cesare Battisti, 39 ad Asti, con il seguente orario 9.30–12. 30/14.30-18. Sabato 6 e  13 settembre 9.30 12.30. Domenica 14 settembre 10-12, sabato 20 settembre 9.30-12.30, 14.30-18. Domenica 21 settembre dalle 9 alle 16.

Telefono 0141/ 593534 – (ascoltare il disco e digitare il 6)
Fax 0141/356998
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