Città del Piemonte, capoluogo di
provincia, con 65.909 abitanti, situata a 95 metri
di altezza, sulla riva destra del fiume
Tanaro, dove questo riceve il fiume
Bormida, a 4 km dalla confluenza.
L'intero comune misura 224,2 kmq, ha
92.760 abitanti (102.424 nel 2001). Nodo
ferroviario (vi convergono nove
linee) e stradale.
Il territorio comunale, fertile e
irrigato, produce cereali, vino,
barbabietole da zucchero. Discreta
importanza riveste pure l'allevamento
bovino e suino. Notevole attività
industriale: ind. meccanica,
costruzione di biciclette, ind. dei
cappelli, delle calzature, dello
zucchero, della birra, molitoria, delle
marmellate, delle carni in conserva, ecc.
Storia di Alessandria. Fondata dal
marchese di Monferrato Guglielmo il
Vecchio, quale roccaforte per
l'espansione della sua casa nel Piemonte
al servizio di Federico Barbarossa (1164-1167), popolata inizialmente di
sostenitori dell'impero, onde il nome di Cesaria,
fu occupata da un gruppo di famiglie
antimperiali, nemiche dei Monferrato,
che, appoggiandosi anche sul popolo
minuto, fecero aderire alla Lega lombarda
la città, dandole il nuovo nome in
omaggio al Papa Alessandro III, capo
della Lega. Alessandria impedì da allora
l'unificazione dell'alto con il basso
Monferrato e delle province del Piemonte
aleramico.
Assediata dal Barbarossa e da Guglielmo
il Vecchio (1174-75), trascurata
dalla Lega lombarda, si
sottomise all'impero pur di evitare la
soggezione ai Monferrini,
riassumendo il nome di Cesaria che portò fino alla fine del secolo
quando riprese il programma guelfo e,
organizzatasi in comune unito, lottò
contro Casale e Genova per tutto il sec.
XIII e il XIV, dando il colpo di grazia
alla potenza monferrina; le continue
discordie interne causarono la soggezione
di Alessandria ai Visconti di Milano
(1348). Nel periodo fino al 1707 passò
dai Visconti agli Sforza e agli Spagnoli; Iacopo dal Verme vi sconfisse i Francesi del d'Armagnac (1391).
Ceduta al duca Vittorio Amedeo II nel
1707, fu più tardi presa da Napoleone e,
tornata ai Savoia, fu centro dei
moti liberali del 1821; dopo la prima
guerra d'indipendenza (1849) subì
l'occupazione degli Austriaci.
Arte. La fisionomia
urbanistica della città deriva
dall'eccezionale valore di essa come
piazzaforte, e ciò sia per le importanti
fortificazioni che ne costituiscono
il nucleo, sia anche perché le esigenze
militari, determinando la distribuzione
delle varie zone, obbligarono qualche
volta all'abbattimento di interi
quartieri. Una grandiosa cittadella a
pianta esagonale fu costruita, su
progetto di Ignazio Bertola, da Vittorio
Amedeo II, nel 1728. Allora la cinta
comprendeva dodici bastioni ampi e
regolari e due torrioni ancor oggi
riconoscibili.
Modernamente la città si è sviluppata
secondo le sue esigenze di centro
agricolo e industriale. Con la scomparsa
dell' antica cattedrale di S. Pietro,
demolita per far luogo ad una grande piazza
d'armi (l'attuale Piazza della
Libertà), il più antico edifìcio
della città resta la Chiesa di S.
Maria di Castello, costruita nel
sec. XII, su altra già esistente dal
1107.
Di romanico essa conserva solo
l'impianto e la parte absidale, perché
fu quasi completamente rifatta nei secc.
XIV e XV. Anche più radicalmente
trasformata è la coeva Chiesa del
Carmine per un rifacimento del
Quattrocento, epoca alla quale appartiene
anche il Palazzo vescovile.
Specialmente notevoli le architetture
settecentesche: il Palazzo Ghilini di
Benedetto Alfieri (1733); quelli
Crittica, Guasco, di Bisio, Sambuy;
l'ospedale civile, e, infine, le chiese
di S. Alessandro, S. Stefano e
S. Lorenzo. La Pinacoteca accoglie opere di interesse
prevalentemente locale, come le miniature
in seta dell' alessandrino G.
Migliara (1785-1837) e i quadri
ottocenteschi di M. d'Azeglio e
dei divisionisti A. Morbelli e G.
Pellizza da Volpedo; il Museo,
oggetti archeologici, monete, ricordi
storici, paramenti sacri e 37 corali.
La provincia di Alessandria misura 3560 kmq e ha 190 comuni, con
483.183 ab. (2001), con una densità di
135 ab./kmq; si trova all' estremità
sudorientale del Piemonte e confina con
Lombardia, Emilia, Liguria. Il suo
territorio è in gran parte montuoso (Appennino
Ligure, Colline del Monferrato).