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Visitare il Molise, da Agnone a Jelsi

Agnone in provincia di Isernia è famoso per la produzione delle campane che risale al Medioevo. Gli artigiani ttrasmettono alle generazioni future i segreti del mestiere, che rende la produzione particolarmente apprezzata e richiesta in tutto il mondo. Il Museo Internazionale della Campana, che ha luogo nell'antica Fonderia di Campane Marinelli, regala al visitatore una completa visione delle fasi di lavorazione, dalla progettazione ai materiali utilizzati, dalle decorazioni al suono.

Ogni campana, infatti, ha il proprio suono che è diverso da tutte le altre. Le origini della campana pare vadano ricercate in Cina, intorno al 1000 a.C. Il suo nome da vasa campana, in quanto le prime campane vennero prodotte in Campania.

Scapoli in provincia di Isernia è un centro noto per la produzione di cornamuse e zampogne utilizzate dai pastori nei loro spostamenti. all'interno del Museo della Zampogna sono raccolti reperti di provenienza locale e italiana, ma anche europea (Spagnoli e Scozzesi) ed extraeuropea. Attraverso varie documentazioni possiamo capire come è stata raffigurata la cornamusa nell'arte.

A San Pietro Avellana in provincia di Isernia è situato il Museo di Tradizioni Popolari e del Costume d'Epoca. In ambienti rurali e botteghe riprodotte accuratamente sono in esposizione attrezzi agricoli e oggetti di utilizzo quotiodiano, coperte, costumi tradizionali indossati dal XVI al XX secolo.

Vinchiaturo
A Vinchiaturo si svolge nei giorni di Carnevale, Il Lancio del Cacio (o pitta di pecora) e consiste in una gara davvero singolare. Il cacio, il formaggio tipico della regione, (una forma di circa 15 chili) deve essere lanciata senza tornare indietro in una strada in salita. Al gioco, partecipano due squadre formate ognuna da quattro giocatori. Vince la squadra che taglia il traguardo col minor numero di penalità accumulate su un percorso accidentato.

Fossalto e Jelsi
A Fossalto vien celebrata una festa che ha origine da antiche cerimonie rituali di inizio primavera, si chiama La pagliara maje maje durante il quale un uomo viene ricoperto con un cono di canne, erbe, fiori e primizie, la pagliara appunto, e fa il giro del paese con uno zampognaro e con ragazze in costume intonando strofe e canti inneggianti all'arrivo di maggio ("Maje! Maje!")

a Jelsi nel giorno di Sant'Anna si tiene una Sagra del Grano per celebrare il miracolo del 26 luglio 1805, quando un terremoto rase al suolo tutti i paesi limitrofi risparmiando Jelsi. Sfilano le "traglie", trainate dai buoi. Le traglie sono carri pieni di grano simili a slitte, con i pattini al posto delle ruote. Il grano, sui carri, è lavorato artisticamente, in modo da ottenere vere e proprie opere d'arte, "sculture" che rappresentano Sant'Anna e altre figure. Ci sono anche traglie in miniatura, costruite da bambini .