18 gruppi delle Valli e della Slovenia per oltre 200 figuranti fanno rivivere le tradizioni carnevalesche più antiche e vere delle Valli del Natisone il 12 febbraio la grande sfilata a Brischis
Arcaico e misterioso. Unico. Con un fascino senza tempo. Che non si è lasciato contaminare dalla modernità. È il Carnevale nelle Valli del Natisone, un paradiso intatto del Friuli Venezia Giulia, in provincia di Udine, al confine con la Slovenia. Una terra dove le tradizioni si sono mantenute originali e vere, tramandate da padre in figlio, da madre in figlia.
È in questo angolo verde e ricco di storia, puntellato da paesini-presepe, che in febbraio si festeggiano alla vecchia maniera, nel comune di Pulfero, gli unici giorni dell’anno in cui “è lecito insanire”. Un evento, quello del “Pust v Baneciji” (in dialetto “Carnevale nelle Valli del Natisone”), che unisce la gioia e il divertimento proprio del mascherarsi e fare dispetti, alla riproposizione di usanze e riti antichissimi, peculiari.
Partecipare al “Pust” significa vivere in prima persona il folclore più vero delle Valli del Natisone, respirare la forza delle sue tradizioni, scoprire un mondo antico e incantato ma, al contempo, incredibilmente vitale e attuale, fatto di vecchi e di giovani, uniti in un rito di passaggio dai caratteri indecifrabili. E anche per questo estremamente attraenti.
Animato da figure animalesche e antropomorfe, da angeli e diavoli, galli e galline, fiori e campanacci, il “Pust” di Pulfero pullula di una moltitudine di presenze misteriose, ora benevole, ora malevoli. Simboleggiando l’eterno alternarsi del bene e del male, della cattiva e della buona stagione promessa dalla primavera in arrivo.
La festa è transfrontaliera, aspetto che la rende ancora più speciale: oltre a dieci gruppi del Friuli, infatti, partecipano sette associazioni e sodalizi provenienti dalla vicina Slovenia, anche questi rigorosamente tradizionali. Tra loro le maschere di Cerkno, le più belle dell’entroterra goriziano. Hanno volti in legno, intagliati e colorati. Sono vestite di muschio, con una fronda d’abete in mano. Vestono foglie d’edera e pellicce. Animose, ingaggiano battaglia e duelli con mazze da boscaiolo, forche da fieno e pale. Lottano ritualmente in una danza propiziatoria per ingrossare le rape.
• Cucina tipica
In collaborazione e con il supporto con la Camera di commercio di Udine, in occasione delle giornate del Carnevale tipico “Pust” i locali del comune di Pulfero cucineranno piatti tipici della tradizione locale, curiosa, peculiare e unica. I ristoranti sono l’albergo e ristorante “Al Vescovo”, nel capoluogo, l’albergo e ristorante “Alla Trota” in località Specognis, la trattoria “Scaccomatto” in località Cicigolis, la trattoria-osteria “Ai buoni amici” in località Tarcetta, e la “Gastaldia d’Antro” in località San Giovanni d’Antro. Tra le pietanze tradizionali, che vengono cucinate anche a livello domestico, c’è la “sasieka”; i suoi ingredienti sono il grasso dell’intestino di maiale mista a carne sempre suina unita a pomodori, uova, formaggio e sapori. Tra i dolci da assaggiare assolutamente gli “stucchi lessi”: un impasto di noci, uvette, mele e cannella che riprende la ricetta del dolce per eccellenza delle Valli del Natisone, la “gubana” (per i più golosi da mangiare con slivowitz, la grappa di prugne).
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