Pasqua e Pasquetta a Catanzaro


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Pasqua e Pasquetta a Catanzaro. La settimana Santa a Catanzaro.



Gli eventi del week end di Pasqua a Catanzaro

Weekend di Pasqua e Pasquetta a Catanzaro. Sagre, concerti e appuntamenti religiosi a Catanzaro.


Tutti gli appuntamenti per trascorrere la Pasqua a Napoli



⇒ A Pigliata a San Pietro Apostolo

La Pro Loco "San Pietro", in collaborazione con l'Amministrazione Comunale e con il patrocinio dell'Amministrazione Provinciale di Catanzaro e della Comunità Montana dei Monti Reventino-Tiriolo-Mancuso, presenta venerdì Santo "A Pigliata", dramma sacro sulla Passione e Morte di Cristo.






⇒ Settimana Santa a Nocera Terinese

La Settimana Santa rappresenta uno dei momenti più suggestivi della vita socio-culturale di Nocera; particolare rilevanza ha la processione del sabato santo che ripropone ogni anno il rito dei "Vattienti" (flagellanti), che praticano per devozione una pubblica flagellazione. La tradizione popolare resiste tenacemente, nonostante alcuni tentativi di divieto, grazie ad un autentico spirito religioso dei partecipanti e al notevole numero di visitatori che seguono la processione e la manifestazione.

Essa ha inizio la Domenica delle Palme, con la benedizione delle palme (intrecciate in varie forme) di rami di ulivi e di lauro, ogni tanto si notano ancora le tradizionali "cunocchie". La sera di Martedì Santo si celebra la funzione detta del "Cireneo".

Mercoledì Santo mattina viene esposta la statua della Pietà sul sepolcro preparato dalle donne e abbellito ai lati con delle tele dipinte e con fiori, candele, ed i cosiddetti "piatti" che non sono altro che piatti preparati con stoppa e semi di grano, orzo, ceci ed altri semi fatti germogliare al buio.

La sera di Giovedì Santo nella Chiesa di S. Giovanni si celebra la funzione della "Cena" con la lavanda dei piedi ai dodici apostoli vestiti con un camice bianco e con la testa adornata da una corona di spine ("sparacogna"), al termine della cerimonia il sacerdote distribuisce agli apostoli i "tortani" (del pane benedetto che poi viene distribuito in famiglia e tra gli amici); al termine del Gloria, le campane tacciono fino alla risurrezione di Gesù, e per il paese si sente il suono caratteristico della "troccola" un pezzo di legno particolare su cui sono posti dei pezzi di ferro che emettono rumore quando vengono agitati.

La sera del Venerdì Santo si raggiunge forse il momento più intenso, più sentito della Settimana Santa, dopo l'adorazione della Croce, la statua dell'Addolorata viene lentamente portata nella Chiesa di San Giovanni seguita da una moltitudine di gente commossa; arrivata alla porta della Chiesa matrice la statua si ferma dietro la porta interna, la folla ascolta la predica che rievoca la passione di Cristo, interrotta di tanto in tanto dai canti dei fedeli, al termine il predicatore invita la Madonna ad entrare, l'entrata e l'incontro tra la Madonna e il Cristo rappresenta un momento di intensa commozione vissuta in silenzio dai fedeli che al termine riaccompagna la statua nella chiesa dell'Annunziata.

Il Sabato Santo si svolge la processione, che attraverso un percorso ben preciso raggiunge tutte le chiese e i sepolcri preparati dai fedeli, la processione e preceduta a distanza da una grande Croce di legno. L'esposizione della statua dell'Addolorata è accompagnata oltre che dalla preghiera dei fedeli anche da antichi canti tradizionali. Tali canti accompagnano la processione sia il Venerdì sera che il Sabato, essi ricordano la passione di Cristo nonché il dolore della Madonna.

La Settimana Santa a Nocera è soprattutto caratterizzata dal rito di sangue dei "Vattienti" che si svolge Venerdì e Sabato in concomitanza della processione. Il professore Ernesto Pontieri li ha definiti come uomini che adempiono il voto e praticano la devozione, tramandata da padre in figlio, tramite la flagellazione con l'intento di castigare la carne, strumento di peccato e di unirsi spiritualmente e sensibilmente a Cristo nelle sofferenze che precedettero la sua morte.

L'origine del rito si perde nella notte dei tempi e probabilmente si fa risalire ai movimenti dei "Flagellanti" che sorsero nel XIII secolo. Il rito ha inizio con la vestizione del "vattente" che avviene in un locale ("catuoio") in cui accedono pochi intimi, il "vattente" indossa una maglietta nera ed un pantalone rimboccato verso l'alto, lasciando libere le cosce, intorno alla testa avvolge un panno nero su cui posa una corona fatta di "sparacogna". Insieme al "vattente" viene preparato anche l'Ecce Homo" ("acciomu"), solitamente un ragazzo, che viene vestito solo con un panno rosso che gli cinge la vita, anche l'acciomu" porta in testa una corona di spine, questa volta fatta con "spina santa" un arbusto con spine lunghe.



Fonte: https://www.noceraterinese.com

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