Iniziata nel 1729, la Palazzina di Caccia di Stupinigi venne progettata dal noto architetto messinese Filippo Juvarra. Fu Vittorio Amedeo II a volerne la costruzione, opera peraltro proseguita anche da Carlo Emanuele III e da Vittorio Amedeo III.
La Palazzina di Stupinigi dispone di diversi bracci di fabbricato, tra loro collegati per mezzo di gallerie. Nella palazzina sono presenti ben 137 camere e 17 gallerie. Ogni appartamento mantiene, tuttoggi, la antica denominazione.
L'imponenza di Stupinigi è decisamente degna di nota: Una superficie di 31.050 metri quadrati, a cui occorre aggiungere i 14.289 dei fabbricati adiacenti, ed i 155.289 mq del Parco di Stupinigi.
La palazzina di Stupinigi venne ampliata e migliorata a più riprese. Furono molti i decoratori, gli artigiani e gli artisti in generale che contribuirono a rendere la palazzina uno dei più begli esempi dell'architettura juvarriana.
La Palazzina di Stupinigi, di fatto, non è mai stata una residenza sabauda, ma la famiglia reale l'ha spesso utilizzata per i matrimoni reali. Tra questi, si ricordino quelli tra Maria Teresa Principessa di Savoia ed il principe reale di Francia, Carlo X, nel 1773. nel 1791 si celebrò qui il matrimonio tra Maria Carola, la figlia di Vittorio Amedeo III e Antonio Clemente Re di Sassonia. Nel 1842 si celebrò il matrimonio tra Vittorio Emanuele II e Maria Adelaide d'Asburgo Lorena Austra. Infine, nel 1867 Amedeo di Savoia duca d'Aosta sposa a Stupinigi Maria Vittoria Dal Pozzo della Cisterna.
All'interno della Palazzina trova posto il Museo dell'arredamento, una ricchissima raccolta di mobili, oggetti e dipinti della palazzina e di altre dimore reali.
Tra i mobili eseguiti per la Palazzina si segnalano quelli di Giuseppe Maria Bonzanico, intagliatore di spettacolare abilità, di Pietro Piffetti, autore dei Pregadio del Duca del Chiablese, e tanti altri capolavori di tecnica raffinata ed esemplare, in legni pregiati e intarsiati in avorio con ornati in bronzo dorato. Cassettoni, ribalte, scrivanie, inginocchiatoi, tavolini, divani e sgabelli sono da riferirsi alla migliore produzione di artigiani piemontesi come Luigi Prinotto.