Candelo


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Comune di Candelo




Candelo

Cittadina del Piemonte in provincia di Biella con 7.994 abitanti, situata a 340 m di altezza sul margine della terrazza destra del torrente Cervo, nel Biellese.

Ben conservato il «ricetto» medievale con mura e torri, ove si rifugiava la popolazione in caso d'assedio.

nel territorio comunale, ampio 14,8 kmq e con 7.994 ab. (6.904 nel 1991), discreto sviluppo dell' economia agricolo-industriale. Dolce tipico: Croccanti del Ciavarin.

IL NOME
Il nome Candelo è da ricercare nelle origini liguri-celtiche del luogo. “Candt”, pietra o roccia ed “Elu”, indicante acque correnti, indicherebbero un insediamento su una altura nei pressi di un corso d’acqua, cioè il torrente Cervo.

Il termine Ricetto deriva dal latino "receptum" (originariamente “adunata”, suonata al ritiro dei militari romani nel castrum, l’accampamento fortificato), e assume nel Medioevo il significato generico di ricovero, asilo, rifugio.

LA STORIA
Il nome di Candelo compare però per la prima volta il 22 ottobre 988, in un documento ufficiale, in cui Ottone III conferma a Manfredo, figlio di Ajmone, il possesso di Candelo. Ottone III infeuda poi Candelo alla Chiesa vercellese, e nel 1179 i conti di Biandrate cedono alla Chiesa vercellese i loro beni in Candelo.

Tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo ha inizio la costruzione del Ricetto da parte degli abitanti di Candelo su terreno di proprietà dei signori Vialardi, poi riscattato dagli abitanti: il Ricetto divenne bene comunitario, simbolo stesso della comunità candelese. Nel 1374, primo fra le terre biellesi, Candelo fa atto di spontanea dedizione al Conte Amedeo VI di Savoia, che nel 1387 infeuda Candelo a Gerardo Fontana.

nel 1496 i Fontana cedono il feudo di Candelo a Sebastiano Ferrero, già titolare dei feudi di Benna, Gaglianico, Beatino, e chiavaro di Biella, oltre che consigliere ducale e tesoriere del ducato di Milano per Ludovico il Moro.

Ecco che, tre anni dopo, nel 1499, Sebastiano Ferrero accampa pretese sul Ricetto: la contesa viene affidata al giudizio di due arbitri scelti dalle parti, e la sentenza diede piena vittoria ai Candelesi. A Sebastiano Ferrero succede poi il nipote Filiberto, adottato nel 1517 da Ludovico Fieschi: con Filiberto inizia la dinastia dei Ferrero Fieschi, Principi di Masserano.

La peste fa più volte la sua comparsa in Candelo specie agli inizi ed alla fine del Sec. XVI Candelo è inoltre occupato ripetutamente da truppe francesi e spagnole, con gravi danni al Ricetto, fino al 1785, con l’ultimo feudatario di Candelo: Carlo Sebastiano Ferrero Fieschi.

L’arrivo di Napoleone lascia una grande impronta a Candelo: il palazzo Comunale (1819) e anche l’attuale piazza.

Durante la I guerra mondiale paga un tributo di sangue elevato, come testimonia il monumento eretto nei pressi delle scuole elementari. Numerosi candelesi poi combatterono per la libertà al tempo del Fascismo e pagarono con la vita.

nella seconda metà del XIX secolo, la fillossera e la peronospora distruggono i vigneti candelesi, base dell'economia comunitaria del tempo.


RICETTO DI CANDELO - Le emozioni di un medioevo autentico
Il Ricetto è un unicum a livello europeo. Il Ricetto, a pianta pseudo-pentagonale, ha una larghezza di 110 m e una lunghezza di 120 m. Il perimetro misura all’incirca 467 m e la superficie è di 13.000 mq. All’interno delle mura vi sono circa 200 cellule, quasi tutte appartenenti a privati e ad associazioni del paese; sono di proprietà comunale la Sala Cerimonie (sede di esposizioni), l’Archivio storico, le cellule del museo - sistema del territorio candelese ovvero le cantine dell’ecomuseo della vitivinicoltura e quelle destinate all’esposizione di collezioni e documenti che restituiscono la storia delle vicende geologiche e i caratteri del paesaggio naturale e storico locale.

Il Ricetto di Candelo è una fortificazione collettiva sorta per iniziativa e volontà precisa della popolazione candelese allo scopo di conservare e difendere i beni più preziosi della comunità: prodotti della terra, soprattutto vino e granaglie. Venne costruito su un terreno di proprietà di signori locali (Vialardi), a cui fu inizialmente corrisposto un censo di 21 ducati. Più tardi sarà riscattato e diventerà possesso e simbolo della comunità. È sempre stato utilizzato come deposito per i prodotti agricoli in tempo di pace e come rifugio temporaneo per la popolazione in tempo di guerra o pericolo; tranne eccezioni, gli edifici non sono mai state abitate in pianta stabile.

Mancano dati precisi sulla fondazione e sugli albori dell’esistenza del ricetto. Le fonti storiche sono incerte e lacunose; sappiamo però con sicurezza che esso esisteva già quando la comunità candelese fece atto di dedizione spontanea ai Savoia nel 1374.

Quello di Candelo si inserisce nella fase storica che vide in Piemonte numerosi ricetti tra il XII e il XIV, contestualmente alla crescita dell’autonomia comunale.

nel Medio Evo assume il significato di raduno in un sito fortificato atto alla difesa tanto della gente quanto dei prodotti del suolo e del bestiame. Il Ricetto di Candelo si è conservato mantenendo la sua struttura originaria grazie alla sua matrice contadina; fino a tempi recentissimi è stato infatti utilizzato per la vinificazione e la protezione dei prodotti della terra e lo è ancora in parte oggi.

Suggestiva è la visione delle mura esterne del ricetto che si ergono possenti tra il verde. In questi terreni, fino alla piana del torrente Cervo, si trovavano le fosse per la macerazione della canapa, coltivazione dismessa agli inizi del Novecento.

Il ricetto di Candelo ha per la cultura un valore eccezionale in quanto elemento fondamentale del patrimonio storico-artistico piemontese, unicum a livello europeo, già oggetto di studio da parte di storici italiani e delle università straniere di Danzica e Kaiserslautern, nonchè meta di migliaia di turisti e fonte d’interesse per testate e media nazionali.


Si tratta di una struttura che è specchio di una comunità e che colpisce, sia per le sue caratteristiche architettoniche sia per lo straordinario stato di conservazione.

Il ricetto ha fatto da sfondo a riprese televisive tra cui La Freccia Nera (entrambe le edizioni), I Promessi Sposi, Sereno Variabile, Uno Mattina, Verde Mattina, La Domenica del villaggio, Virginia la Monaca di Monza.

IL PERSONAGGIO
Appena varcata la torre-porta del Ricetto, sulla destra, si nota l’edificio più imponente: è la “casa del Principe”: l’abitazione che Sebastiano Ferrero si fece costruire dopo aver ottenuto nel 1496 dal duca Filippo di Savoia il feudo di Candelo con tutti i diritti, redditi e giurisdizioni.

nel 1499 il Ferrero accampò pretese sul Ricetto contestando la misura del “fuocatico” che i candelesi erano tenuti a pagargli, ma i giudici chiamati a risolvere la questione respinsero le sue richieste.

Nato a Biella nel 1438, ereditò e acquistò diversi feudi nella zona, fino alla chiamata a corte da parte del duca di Savoia Carlo I, alla cui morte diventò, per volontà della reggente Bianca di Monferrato, consigliere di Stato e tesoriere generale.

Dopo la conquista del Ducato di Milano da parte dei Francesi, Sebastiano Ferrero si trasferì a Milano dove assunse le cariche di consigliere, tesoriere generale e amministratore delle finanze. Morì nel 1519.

LA CURIOSITA'
I vecchi candelesi sostengono che dal Ricetto, forse in prossimità della torre angolare di sud-ovest, partisse nei tempi passati una galleria che portava fino alle rive del torrente Cervo. Ma non ci sono testi che parlino della sua costruzione né della sua esatta posizione. Altra curiosità: il Ricetto ha fatto da sfondo alle riprese televisive de “La freccia nera”, il celebre sceneggiato di ambientazione medievale degli anni Sessanta.

Candelo ha ottenuto il titolo di “città” nel 2001 grazie alla presenza del Ricetto, un “unicum” a livello europeo, e della Baraggia, una “savana” nostrana dalle caratteristiche inconfondibili.

Il Ricetto di Candelo fa parte fin dal 2002-03, del Club dei Borghi più belli d’Italia certificato dall’ANCI, e dal 2007 Candelo è Bandiera Arancione del Touring Club Italiano

IL SISTEMA MUSEALE INTEGRATO
a) dentro le mura: il Ricetto come porta del medioevo e della civiltà cultura contadina con le sue cellule museali
- Itinerario lungo le rue, le cellule, la via di lizza, la “torre osservatorio”, il cammino di ronda…
- Tre cellule mussali: della civiltà della vitivinicoltura e degli attrezzi della cantina con cartellonistica.
- Centro di documentazione dei Ricetti in Piemonte. Banca-dati sui Ricetti del Piemonte
- Sala Cerimonie: mostre temporanee e visione filmato
- Cellule museali su “Museo del paesaggio e della civiltà della vitivinicoltura” (in allestimento)
- Archivio storico

a) Itinerario dentro le mura: Ricetto con cellule della vitivinicoltura; Museo del paesaggio; Centro documentazione dei Ricetti in Piemonte con banca-dati; Sala Cerimonie per convegni e mostre temporanee; itinerario lungo la via di lizza fino alla torre-osservatorio.

b) Itinerario intorno alle mura, all’ombra delle torri

c) Itinerari fuori le mura: Candelo e i suoi paesaggi storici e naturali
- itinerario verde: passeggiata di sud-est “all’ombra delle antiche torri” con punto panoramico, vecchi mulini e antica ghiacciaia; Aula Verde nella suggestiva Baraggia con area pic-nic; laghetto per la pesca sportiva
- itinerario rosso (vino): EcoVigneto laboratorio con cartellonistica ed aula all’aperto; itinerario tra trattorie ed osterie
- itinerario azzurro della fede: chiese di Candelo e itinerario degli affreschi (“La preghiera dipinta”).

d) Collana editoriale: riguarda il Ricetto, la Baraggia, la cellula della vitivinicoltura, le tradizioni contadine del passato. Comprende anche una cartellina didattica.



e) Ricerca: convenzioni con facoltà universitarie. Collaborazione con il Centro di Miglioramento genetico della vite del CNR; catalogazione collezioni mediante programma Guarini e relativa campagna fotografica. Collaborazione con Archivio di Stato di Biella e Archivi privati.

MUSEI E SPAZI ESPOSITIVI
Ecomuseo della vitivinicoltura: ha sede nel Ricetto, epicentro della cultura contadina, dove sono allestite alcune cellule che illustrano la storia dell’economia e della cultura enologica del territorio. Fa parte dell’Ecomuseo del Biellese e dei “Distretti del vino” in omaggio all’antica funzione del Ricetto come “cantina comunitaria” e propaggine del vigneto. Da lì parte un itinerario tra antiche trattorie e osterie.
Centro documentazione dei Ricetti in Europa: ospita dati e immagini sui ricetti del Piemonte, dell’Italia e dell’Europa.
Sala Cerimonie: è uno spazio suggestivo allestito nel Ricetto che ospita mostre d’arte. Qui si celebrano anche matrimoni.
Botteghe d’arte nelle cellule utilizzate dagli artisti come atelier: scultura arte del legno, pittura, produzione costumi d’epoca, artigianato del ferro, ceramica, produzione antichi strumenti musicali, pittura su seta e vetri dipinti.
Museo del paesaggio naturale e storico della vitivinicoltura: è costituito da cellule in via di ristrutturazione e allestimento, ospiterà reperti paleontologici.

SERVIZI
Il Ricetto come “porta dell’accoglienza degli ecomusei e dei borghi biellesi” dà vita ad un’offerta molteplice di servizi perché questa accoglienza risulti adeguata, a tutti i livelli (turistico, culturale, didattico, informativo, museale…):

a) Ufficio turistico, punto di accoglienza turistica aperto tutti i giorni anche nei fine settimana con guardaroba, info-point e book-shop, all'ingresso del Ricetto con informazioni su Candelo e il Biellese. Un servizio di informazione turistica coordinato sul territorio per tutti gli Ecomusei e Borghi del Biellese e anche a livello nazionale.

b) Servizi igienici interni completamente ristrutturati accessibili ai disabili al Ricetto

c) Cartellonistica specifica inserita all’interno di tutto il territorio comunale (itinerari tematici)

d) “Pacchetto accoglienza” per scolaresche: accoglienza, assistenza, visite guidate, spazio-laboratorio didattico entro e fuori le mura; percorsi guidati e laboratori nell'atlante didattico ecomuseale su prenotazione (Associazione Turistica Pro Loco Candelo).

e) Ampio spazio riscaldato presso il vicino Centro Culturale per pranzo al sacco o possibilità "pasto dello studente" e di effettuare attività

BARAGGIA
Il territorio del Comune di Candelo comprende una grande parte dell’altopiano selvaggio e suggestivo della Baraggia, chiamato il Baraggione. Questa è una vasta zona di circa 5000 ettari, a forma di triangolo, dalle particolarissime caratteristiche geologiche e botaniche. La superficie sommitale della Baraggia presenta un terreno argilloso, di difficile coltivazione, costituito da materiali limosi trasportati e quindi deposti dal vento. Lungo le scarpate che delimitano la Baraggia verso il torrente Cervo è possibile leggere, sui pendii erosi, la storia geologica della zona. Si può qui osservare un primo strato, composto da due livelli principali, di limi eolici, con spessore di 2-3 metri; seguono, verso il basso, depositi alluvionali grossolani, cioè con ghiaie e ciottoli; nella parte inferiore si incontrano invece sabbie giallastre, sedimentate in ambiente deltizio, cioè al limite tra terraferma e mare.

nel letto del Cervo, nei tratti più incisi, si possono vedere argille marnose di colore grigiastro, nelle quali resti fossili di organismi indicano che si tratta di depositi marini. La zona del Baraggione di Candelo è anche molto panoramica: è costituita da una balconata lunga parecchie centinaia di metri, cadente a strapiombo sulle rive del torrente Cervo. Numerosi sono i sentieri ombreggiati da querce secolari, tutti agevolmente percorribili a piedi.

Dall’Altopiano di Bellavista si domina quasi tutto l’arco alpino occidentale, dal Monviso, al Rosa, alle prealpi Orobiche del Bergamasco.

La vegetazione dell’altopiano è prevalentemente costituita dalla Rovere (Quercus Sessiflora) e dalla Roverella (Quercus Pubescens), sparse o riunite in boschetti; insieme alla Molinia, una graminacea pioniera, danno all’ambiente la suggestiva impronta delle savane africane.

Le fitte boscaglie forniscono una sicura possibilità di sopravvivenza a numerose specie animali. Vi sono tassi, ricci, volpi, scoiattoli, cinghiali; sono presenti fagiani lungo le pendici esterne e le piccole radure ad oriente. Frequenti sono i rapaci. Molto rare sono le vipere e le tartarughe. Gli acquitrini che si formano in occasione di piogge si popolano di anatre selvatiche, garzette e aironi cinerini. Periodicamente compare la cicogna. Numerosissime varietà di uccelli, stanziali e di passo, consentono l’appassionante pratica del
bird-watching.

EVENTI
Festa di S. Antonio, con sfilata di cavalli e carrettieri, a metà gennaio.


Carnevale storico con rievocazione della controversia tra i candelesi e Sebastiano Ferrero; a febbraio-marzo.


Candelo in fiore: allo sbocciare della primavera, il Ricetto si veste di nuovi colori. Tra le rue e gli angoli fioriti: mostre, musica e spettacoli. Maggio/giugno, con cadenza biennale.


I sapori del Ricetto: stand gastronomici con i sapori della terra. A maggio/giugno, con cadenza biennale (si alterna con Candelo in fiore).


Maggio musicale: concerti di musica classica tra le rue del borgo.


Settembre al Ricetto: pittori nel borgo, mostre e teatro.


Vinincontro al Ricetto: degustazione di vini, formaggi e salumi accompagnata da musica popolare. A settembre/ottobre.


Ricetto, Città di Candelo (Biella)
Come si raggiunge
In auto: Da Milano - Torino, autostrada A4 uscita Carisio, poi ss 230, Bivio per Benna - Candelo; Da Genova, A26 Uscita Vercelli, poi ss 230
In treno: Linea Torino-Milano-Vercelli-Santhià, Stazione di Candelo

Informazioni
Pro Loco di Candelo
piazza Castello, 16 - 13878 Candelo (BI)
tel. +39 015 2536728 - fax +39 015 2538957
www.prolococandelo.it - prolococandelo@tin.it www.candeloinfiore.it

Città di Candelo
piazza Castello, 29 - 13878 Candelo (BI)
tel. +39 015 2534118 +39 015 2534203 - fax +39 015 2534112
www.comune.candelo.bi.it cultura.candelo@ptb.provincia.biella.it

ATL Biella
piazza Vittorio Veneto, 3 - 13900 Biella
tel. +39 015 351128 - fax +39 015 34612
www.atl.biella.it - info@atl.biella.it






INFORMAZIONI UTILI:

STATO : Italia
REGIONE : Piemonte
ALTITUDINE : 340 m s.l.m.
SUPERFICIE : 14,8 kmq
ABITANTI : 7.994
FRAZIONI : San Giacomo
COMUNI CONTIGUI: Biella, Gaglianico, Vigliano Biellese, Valdengo, Benna, Verrone, Cossato
CAP : 13878
PREFISSO TEL. 015
NOME ABITANTI : Candelesi
FESTA PATRONALE: 29 giugno
SANTO PATRONO : S.S. Pietro e Lorenzo
FESTE E SAGRE: -Aprile: Degustazione Vini Langhe e Roero al Ricetto di Candelo
-Dicembre: Mercatino di Natale al Ricetto di Candelo
-Febbraio: Gran Carnevale Storico di Candelo
-Gennaio: Sfilata Carrettieri
-Giugno: Candelo in Fiore
-Giugno: Sapor di Medioevo
-Luglio: Festival delle Culture Europee
-Maggio: Goloso Medioevo
-Maggio: Maggio Musicale
-Maggio: Mercatino di piccolo antiquariato di qualità
-Settembre: Vinincontro e Festival di Musica da Strada
GIORNO DI MERCATO : Sabato




 



Foto di Candelo

Panoramica del Paese Palazzo Comunale Piazza Castello
Panoramica del Paese Palazzo Comunale Piazza Castello