Rifugio Lorenzo Bozano


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Rifugio Lorenzo Bozano a Valdieri




Rifugio Lorenzo Bozano a Valdieri

Tutte le informazioni sul Rifugio Lorenzo Bozano a Valdieri

Il rifugio è dedicato a Lorenzo Bozano, dapprima segretario e vicepresidente per ben 18 anni, infine presidente della Sezione Ligure del CAI, dal 1904 al 1913. Pioniere ed animatore dell’alpinismo genovese, fu tra i fondatori del Club Alpino Accademico.

Sicuramente tra i primi italiani e forse il primo genovese a calzare gli sci, costituì nel 1903, assieme ai soci Questa, Galliano, Figari e Isolabella, lo “Sky Club Genova”. Morì per un attacco di spagnola il 15 ottobre 1918.

La recente struttura (anno 2001) del nuovo rifugio Lorenzo Bozano, interamente realizzata in legno da esperti falegnami, è spaziosa, ben rifinita e accogliente. La sala da pranzo con vetrate panoramiche sui tre lati è riscaldata da stufa a legna in maiolica con fuoco a vista. Lì gli ospiti possono gustare i deliziosi pasti preparati dallo staff o leggere e rilassarsi in un ambiente armonioso e caldo.

Al piano superiore si trovano le camere da letto, ampie, luminose e confortevoli, munite di tutto l’occorrente, comprese le ciabatte da relax, con 43 posti letto (è d’obbligo l’uso del sacco lenzuolo).




I servizi igienici, inclusa la doccia calda, si trovano all’interno del rifugio.

Adiacente al nuovo rifugio si trova lo storico rifugio Bozano, uno dei più antichi rifugi di questo settore alpino, essendo stato inaugurato il 14 agosto 1921. Lì in inverno è aperto il bivacco d’emergenza con 7 posti letto, mentre in estate la struttura ospita la mostra fotografica del Corno Stella, corredata da documenti e foto d’epoca.


Per gli amanti della buona tavola
Lo staff lavora affinché il cibo preparato sia il più possibile genuino e casalingo.

Tutte le volte che è possibile, vengono proposte torte infornate al rifugio, antipasti della casa, primi e secondi preparati seguendo ricette tradizionali della regione.

Formaggi e vino sono acquistati da produttori artigianali, il pane è sempre fresco.

Uno dei piatti proposti è la polenta di mais integrale, macinata a pietra, accompagnata da vari contorni.

La colazione, ricca, genuina e abbondante, è a buffet. Cioccolato, zucchero, caffè, tè, merendine provengono dal mercato equo e solidale, che si propone di incentivare l’economia autosufficiente dei paesi in via di sviluppo.


Per gli amanti della natura

Spontanee attorno al rifugio crescono molte varietà di fiori alpini. Con il supporto dell’esperto tedesco Dieter, lo staff sta organizzando un piccolo giardino botanico. Il rifugio è nel cuore del Parco Naturale delle Alpi Marittime, dove numerose specie animali vivono protette. È usuale poterle ammirare libere in un ambiente incontaminato.


Per gli amanti dei bagni solfurei

Lo staff consiglia un bagno caldo e ristoratore alle Terme di Valdieri, non lontane dal Gias delle Mosche, dove ha inizio il sentiero per il Rifugio Bozano. Escursioni alle Terme dal rifugio possibili in giornata.




Come arrivare al Rifugio Lorenzo Bozano a Valdieri

Da Cuneo proseguire per Valdieri (Valle Gesso), Sant’Anna, Terme di Valdieri. Si segue la strada del Vallone della Casa sino alla conca del Gias delle Mosche, 1591 m (3 km), dove si parcheggia l’auto.

Abbandonata la rotabile, ci si eleva nel bosco di abeti lungo il ripido sentiero del Vallone dell’Argentera. Il bosco misto di conifere della Valletta è particolarmente interessante dal punto di vista naturalistico, tanto da essere definito dal Parco come “Riserva naturale speciale”. Sono quattro le specie di conifere presenti: abete rosso, abete bianco, larice, pino cembro.

in alto il sentiero si presenta più regolare. Quando l’abetaia si fa più rada, si raggiunge – a mezz’ora di cammino dal Gias delle Mosche – uno spiazzo erboso panoramico che offre una buona vista a ritroso sulla catena del Matto, mentre verso levante compare in tutta la sua imponenza il versante ovest dell’Argentera, solcato ad impervi canaloni. Guadagnando ancora quota, la mulattiera supera i resti del Gias del Saut (1847 m), nei cui pressi in primavera si possono osservare prati zuppi d’acqua e minuscole torbiere (ovvero terreno paludoso, torba, dove si verifica un’ingente produzione di detriti vegetali da parte delle piante), dove fioriscono le pinguicole (piante carnivore) e l’orchidea maculata. Da questo punto si amplia ulteriormente la vista sull’intera Serra dell’Argentera.

Poco oltre il gias, la mulattiera si affaccia sull’orlo della conca (sorgente presso il rio), continuando ad elevarsi gradatamente per magri pascoli al centro del vallone. Prima del Gias della Mesa, o del Mesdì (mezzogiorno, 2070 m), il sentiero piega bruscamente verso sinistra, lasciando una traccia che prosegue al centro della conca.

Con regolari tornanti il sentiero principale volge a sinistra sul pendio erboso, uscendo in alto su un panoramico promontorio dal verticale basamento in granito. Verso ovest, sul ripiano dei laghi di Fremamorta, è visibile il rosso Bivacco Guiglia.

Tra gli ultimi radi larici e qualche isolato pino montano, il sentiero transita presso i resti di gias (muretti di pietre ammonticchiate) e si inerpica sulla pietraia con una serie di tornanti sino alla sommità di un costone dal quale fa capolino il tetto del rifugio, ancora lontano, in direzione della parete del Corno Stella. In questo tratto si può osservare il contatto tra i graniti e gli scisti incassanti, qui costituiti da gneiss listati, secondo una direzione subverticale e tramite un’evidente superficie di scorrimento (con scisto si intende una roccia facilmente suddivisibile in piani; gli gneiss listati sono gneiss in forme lastroidi; i graniti hanno la stessa composizione chimica e mineralogica degli gneiss, ma sono stati sottoposti a ulteriori pressioni e temperature e si sono trasformati in magma). Si possono inoltre osservare filoni granitici che tagliano gli gneiss listati.

Tagliata con lungo traversone una nuova pietraia, con gli ultimi ripidi tornanti su pietrisco friabile e mosso, il sentiero perviene al grande masso roccioso che precede il rifugio (2450 m, ore 2:15 dal Gias delle Mosche, 3 ore da Terme).




Itinerari e sentieri nei pressi del Rifugio Lorenzo Bozano a Valdieri

(1) Salita alla Cima del Souffi: facile escursione adatta a tutti i camminatori, priva di segnavia orizzontali, ma presenti in due punti segnavia verticali. Dalla sommità, spettacolare vista su Monte Matto, Monviso, Gran Paradiso, Monte Rosa. 1 ora e 15 minuti dal Rifugio Bozano

(2) Traversata dal Rifugio Bozano al Rifugio Remondino, attraverso la Bassa della Madre di Dio (2450 m). Percorso ben segnalato con segnavia gialli e rossi. L’itinerario viene consigliato solo ad escursionisti esperti, poiché parte di esso si svolge su pietraia e non su comodo sentiero e poiché un tratto un po’ esposto si supera utilizzando due corde fisse da 20 e 30 metri. Bello il panorama, a ritroso, su Corno Stella e Monte Matto. Dal Rifugio Bozano si calcolino 3 ore e 30 minuti per raggiungere il Rifugio Remondino. Da lì, possibilità di tornare al posto auto (Gias delle Mosche) in 2 ore circa oppure di rientrare al Rifugio Bozano.

(3) Traversata del Vallone del Souffi, attraverso il Passo del Souffi (2515 m). Itinerario ben segnalato con segnavia inizialmente gialli, poi rossi. Viene consigliato solo ad escursionisti esperti, sebbene non ci siano tratti esposti o particolarmente impegnativi, a causa della lunghezza del percorso, di cui una parte su pietraia, anziché su comodo sentiero. Panoramici scorci sullo spigolo inferiore e sulla parete nord del Corno Stella, sul Canalone di Lourousa, nonché sul Monte Matto e sul lontano Monviso. Poiché la traversata si ricongiunge, in località Lagarot, al sentiero che dal Rifugio Morelli-Buzzi scende a Terme, è consigliabile parcheggiare l’auto alle Terme di Valdieri, incamminandosi al Gias delle Mosche e proseguendo al Rifugio Bozano. Dal Rifugio Bozano si impiegano mediamente 4 ore fino al Bivacco Varrone (segnavia gialli). Quando i segnavia diventano rossi, sono necessari altri 30 minuti per raggiungere il Lagarot. Qui si può scegliere tra due differenti percorsi.

(3a) Discesa alle Terme di Valdieri, 1 ora e 20 minuti dal Lagarot (ovvero 5 ore e 50 minuti dal Rifugio Bozano).

(3b) Salita al Rifugio Morelli-Buzzi, 1 ora dal Lagarot (ovvero 5 ore dal Rifugio Bozano).




Servizi e prezzi del Rifugio Lorenzo Bozano a Valdieri



Listino aggiornato sul sito ufficiale: https://www.rifugiobozano.it