Rifugio Antonietta al Pialeral


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Rifugio Antonietta al Pialeral


Tutte le informazioni sul Rifugio Antonietta al Pialeral

Il rifugio 'Antonietta' al Pialeral sostituisce il vecchio rifugio 'Tedeschi' spazzato via da una enorme valanga, caduta dalle pendici del Grignone il 31 gennaio 1986 dopo le abbondanti nevicate di quell'anno.

Il vecchio rifugio era stato costruito nel 1908 e mai si era vista una valanga così grande con un fronte di circa 2km di larghezza.



Rifugio Antonietta al Pialeral



Subito, nel 1986, venne chiesto ad Antonietta Pensa di poter mettere a disposizione degli escursionisti appassionati, la baita 'Innocente' già esistente, Il tutto dettato anche dalla necessità di avere una base per il soccorso alpino nella zona.

Inizialmente, il nuovo rifugio poteva ospitare una ventina di persone. Successivamente fu ampliato ed ora può ospitare in camerette o in una spaziosa camerata fino a 35 persone.



Apertura:
- luglio e agosto tutti i giorni
- dal 26 dicembre al 6 gennaio,
- i week-end di tutto l'anno.
- A richiesta il mercoledì



Come arrivare al Rifugio Antonietta al Pialeral

Al rifugio Antonietta al Pialeral si può arrivare per ombrose faggete seguendo il segnavia 33 che parte dal piccolo centro storico di Pasturo (circa 2h).

Un altro accesso parte dalla Valsassina. Pochi chilometri dopo Ballabio, in prossimità del distributore Tamoil, a Balisio, si prende a sinistra per la "Via dei Grassi Lunghi" e la si ripercorre per circa 3Km, fino alla Chiesetta del Sacro Cuore, dove si lascia l'auto. Da qui, per il sentiero segnato si arriva al rifugio in circa 1h e 30'.

Questi itinerari sono effettuabili anche in MTB. Inoltre, il Rifugio Antonietta è raggiungibile da diversi rifugi situati sulle Grigne. Gli accessi sono escursionistici (E) ed, in alcuni, casi per escursionisti esperti (EE).


Itinerari e sentieri nei pressi del Rifugio Antonietta al Pialeral

La storia del Gruppo delle Grigne comincia più di 220 milioni di anni fa, quando nei fondali marini dell'Oceano della "Tetide" nord-occidentale, cominciarono ad essere prodotte e a depositarsi notevoli masse di Calcari ad opera di organismi. E' circa 45milioni di anni fa che una collisione tra placche continentali, provoca, dopo la chiusura della Tetide, l'inizio dell'orogenesi Alpina, ovvero il sollevamento delle Alpi. Questo sollevamento ha interessato anche gli antichi fondali marini che, per questo, oggi troviamo anche ad alte quote. Nelle piattaforme carbonatiche (mare tropicale e poco profondo) si formarono i calcari massicci (Calcare di Esino) che compongono gran parte della Grignetta, gli Scudi del Grignone, la zona del Sasso Cavallo sempre sul Grignone.

Questi fondali erano in continuo sprofondamento (subsidenza) ma i sedimenti che continuavano a depositarsi, mantenevano la profondità più o meno costante. Nei bacini marini più chiusi e profondi (qualche centinaio di metri) si formarono i calcari stratificati come quelli di Perledo-Varenna, d'Angolo, il Buchenstein. In queste rocce si rinvengono numerosissimi fossili di vari phyla di vegetali ed animali, sia Invertebrati che Vertebrati. L'Università degli studi di Milano ha un sito di scavo molto vicino al nostro rifugio, il quale viene utilizzato come base d'appoggio per le numerose campagne di ricerca degli ultimi anni coordinate dal professor Andrea Tintori.

Soprattutto osservando da ovest, si nota come Grignone e Grignetta siano disposte a scaglie ed il Grignone tenda a scorrere sopra la Grignetta. In questo sistema di scaglie e sovrascorrimenti è compreso anche il Monte Coltignone sul quale invece scorre la Grignetta. Sono questi movimenti impercettibili, ma continui, insieme all'erosione dell'acqua ed all'azione del gelo e disgelo a rendere così articolato e spettacolare l'ambiente delle Grigne al centro del quale si trova il Rifugio Antonietta... Da non dimenticare infine le numerosissime grotte carsiche presenti nel territorio. Queste sono formate per la dissoluzione che l'acqua piovana provoca sui calcari delle Grigne. Qui si trovano Grotte profondissime, come la famosissima "Viva le Donne" che, dalla zona del Moncodeno, scende tra meandri e verticalissimi pozzi per oltre 1000 metri di dislivello.

L'ultimo importante episodio di modellamento dei versanti delle Grigne risale a circa 20.000 anni fa, durante il picco più freddo dell'ultima glaciazione. La temperatura media annua era più bassa di circa 7 gradi Centigradi rispetto all'attuale, le estati erano più fresche e la neve invernale si accumulava in grandi quantità formando ghiacciai anche sulle 'nostre' Grigne (soprattutto sul Grignone, ma in parte anche sulla Grignetta). Di questi antichi ghiacciai ormai rimangono solo le tracce del loro passaggio, le morene e le morfologie più addolcite a causa dell'erosione.

in questo paesaggio modellato dal tempo sono presenti specie animali e vegetali di rara bellezza e non è raro incontrarsi con un Capriolo o un branco di Camosci a breve distanza. Le Marmotte fanno spesso capolino dalle loro tane insospettite, ma anche incuriosite dal passaggio dell'escursionista attento e rispettoso. Nei mesi di giugno e luglio la fioritura di decine di famiglie e centinaia di specie vegetali, lascia senza fiato. E' possibile seguire il cambiamento delle fasce vegetazionali dalla faggeta, fino ad arrivare alle specie che sfidano il vento e l'altitudine delle aeree creste e guglie delle Grigne. Anche una semplice passeggiata nei dintorni del Rifugio Antonietta è un'esperienza da non perdere che può riempire gli occhi, la mente e il cuore.


Servizi e prezzi del Rifugio Antonietta al Pialeral


Listino prezzi sul sito ufficiale: https://www.rifugioantonietta.it