La Liguria ospita un ricco
patrimonio di testimonianze del periodo preistorico,
ma anche importanti segni della
civiltà romana. La città romanica meglio
conservata è Luni,
alla foce del fiume Magra. Dalla
stessa zona provengono le bellissime e
misteriose statue-stele della Lunigiana,
comparse circa 5.000 anni fa. Itinerario
che proponiamo quindi alla scoperta di
queste zone ricche di storia.
Torna alla luce la città romana Nella pianura
formata dalla foce del Magra,
al confine fra Toscana e Liguria, i
Romani costruirono una base
militare per le spedizioni contro Cartagine, i Galli e gli Iberici e contro
le popolazioni indigene che volevano
annettere all'impero. Al termine di queste operazioni,
nel 77 a.C., nella stessa zona fondarono
la città di Luni, che diventò ben
presto un importante porto commerciale da cui i blocchi di marmo
delle Apuane, legnami, formaggi e
vino partivano per le altre destinazioni dell'impero. Fino al IV secolo d.C., Luni si riempì di sontuosi monumenti, ma in seguito
la città fu derubata e distrutta dalle invasioni
barbariche, colpita dalle epidemie e
abbandonata nel XII secolo.
Ricoperta nel tempo dalle alluvioni, sta
riemergendo grazie agli scavi
archeologici. Luni era
protetta da un circuito di mura (500 metri per 450 circa), che arrivava fino
in corrispondenza del porto. La morfologia delle strade interne era
ortogonale, e la posizione dei diversi
monumenti pubblici corrispondeva a un
preciso schizzo urbanistico. Presso la porta
nord è presente il grande
tempio: in origine di tipo
tuscanico, di seguito trasformato in
epoca imperiale, era circondato da un
portico e collegato da una scalinata a due rampe.
Presso, la Casa dei Mosaici:
vi era una sontuosa residenza privata con
pavimenti a mosaico raffigurante un circo,
una battaglia navale nell'arena,
realizzati tra il III secolo e l'inizio
del IV secolo d.C.
Il Campidoglio, con a fianco due
tempietti minori, era circondato da una fontana monumentale e da un
portico ornato da statue; sulle
sue rovine ha sede il Museo
Archeologico Nazionale, in cui
vengono ospitati i materiali
recuperati. Il foro a pianta
rettangolare era posizionato nella parte meridionale del Campidoglio, costeggiato da
portici sui lati più lunghi e pavimentato in
marmo. Il cardine massimo, di
otto metri, giungeva fino al mare.
Un'altra casa signorile di Luni,
non molto distante, è decorata da pitture;
nelle immediate vicinanze vi erano un deposito di grandi
vasi di terracotta per conservare le
riserve di grano e un
tempietto in onore di Diana.
nell'angolo nord-est delle mura venne costruito un teatro coperto (odeon), dotato di un
porticato con statue.
L'anfiteatro è situato
all'esterno delle mura, abbastanza ben
conservato, misura 90 metri per 70 e
poteva accogliere circa 6.000 spettatori.
Utilizzato per gli spettacoli dei gladiatori, era
circondato da un porticato coperto. I resti
della antistante costruzione
cilindrica sono parte di un monumento
funerario.
Eroi e madri del passato Le statue-stele della Lunigiana sono state suddivise in tre gruppi.
Il primo, che corrisponde all'Eneolitico (2800-1800 a.c. circa), raccoglie statue
di forma rettangolare o trapezoidale, con
seno stilizzato per indicare un
personaggio femminile, un pugnale a lama
triangolare per quello maschile.
Il secondo gruppo (età del Bronzo,
1800-800 a.c. circa) riguarda monumenti
più curati, nei quali la testa è
suddivisa dal tronco e assume la forma
definita "a cappello da
carabiniere"; il volto è completo
di occhi e orecchie, due seni
eretti distinguono le statue femminili.
Il terzo gruppo fu realizzato durante l'età
del Ferro (800 a.c.) e le
statue furono scolpite su entrambi i
lati, la testa divenne ovale, le armi si
moltiplicano. Questi personaggi armati
si presume che potessero essere eroi divinizzati o capi
detentori del potere, mentre le statue
femminili simboleggerebbero
la dea madre.