Bioparco Faunistico d'Abruzzo


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Bioparco Faunistico d'Abruzzo a Castel di Sangro


La tua guida al Bioparco Faunistico d'Abruzzo

Un tempo parlare di paludi e di stagni equivaleva ad evocare immagini di desolazione e di morte. Di conseguenza, l'uomo ha sempre cercato, sin dalla remota antichità, di cancellarli con le bonifiche dalla geografia del territorio. In Italia le bonifiche, iniziate in epoca preromana, si sono susseguite con diversa intensità, fino ai giorni nostri. E' di ieri il prosciugamento dell'area fucense e di oggi quella di irte delle Valli di Comacchio e delle ultime aree umide veronesi. Come risultanza di questa politica, dei tre milioni di ettari di paludi un tempo esistenti nel territorio nazionale. Ne rimangono, oggi, meno di duecentocinquantamila.



Bioparco Faunistico d'Abruzzo



Com'è ben noto, le paludi, oltre alla funzione di serbatoi di diversità bologica, svolgono quella, importantissima, di elementi regolatori delle piene assorbendo l'eccesso di acqua dei fiumi che restituiscono poi nei periodi di magra. Il loro prosciugamento infatti é da annoverarsi fra le principali cause della disorganizzazione delle reti idriche con il risultato di inondazioni (spesso catastrofiche) seguite da magre altrettanto gravi.

Acquitrini e paludi, stagni ed estuari dei fiumi non sono quindi "zone malsane" da bonificare ad ogni costo, ma microcosmi dove la vita vegetale e animale si sviluppa rapidissimamente con materia organica talora superiore di cinquanta volte rispetto a quella di una qualsiasi prateria terrestre in superficie.

E' evidente che siffatta ricchezza biologica è alla base delle molte e complesse catene alimentari che giungono fino all'uomo.

A parte le forme di vita animale e vegetale che iniziano e completano il loro ciclo nell'ambito della zona umida, lo stagno può essere determinante anche per l'esistenza di specie che, alla palude, chiedono solo un momentaneo rifugio (come appunto gli uccelli migratori) e / o l'acqua per dissetarsi.



Le rare torbiere appenniniche, originatesi in terreni scarsamente drenati (e quasi tutte localizzate nell'Appennino settentrionale) sono spesso di modeste dimensioni e per lo più collocate a quote elevate.

nell' Appennino centrale, tuttavia, troviamo nei comuni di Castel di Sangro e di Montenero Valcocchiara (Abruzzo-Molise) una delle più importanti paludi del'intera catena caratterizzata, oltre che dalla cospicua estensione, anche dalla grande quantità di torba presente nel suolo e nel sottosuolo e dall'essere ubicata a quote notevolmente basse (820m s.l.m.). Per questi motivi e per l'eccezionale interesse che rivestono i popolamenti vegetali e animali di questi biotopi (spesso in Italia, con caratteristiche relittuali) le torbiere rientrano nei priontari programmi di ricerche che il Dipartimento di Scienze Ambientali dell'Università di L'Aquila sta svolgendo in Abruzzo con le finalità di:

- individuare le più significative componenti zoologiche in esse presenti al fine di una rapida catalogazione e protezione dei biotopi che le ospitano;

- migliorare le nostre conoscenze sistematico-faunistico-ecologiche appenniniche nel più ampio quadro degli studi sulle origini e sull'evoluzione delle faune euromediterranee.

Orario di Apertura del Bioparco Faunistico d'Abruzzo

Il parco è aperto tutti i giorni dalle ore 9:00 alle 20:00



Come Arrivare al Bioparco Faunistico d'Abruzzo

-Da Bologna-Bari: Uscire a Torino di Sangro, percorrere tutta la fondo valle Sangro in direzione Castel di Sangro

-Da Napoli-Roma: Uscire a Caianello, proseguire verso Roccaraso e infine uscire a Castel di Sangro

-Da Roma-Pescara: Uscire a Pratola-Sulmona, proseguire verso Sulmona, verso Roccaraso e a Castel di Sangro seguire direzione Napoli



Prezzi di Ingresso al Bioparco Faunistico d'Abruzzo

Non Presenti




Sito Ufficiale: https://www.abruzzozoo.com